Roma, 13 mar. (askanews) – La Cina ha ordinato a diverse province e aree ad alto indebitamento di rinunciare a grandi progetti infrastrutturali in un tentativo di evitare che l’esposizione degli enti locali, attraverso i loro veicoli d’investimento, vada fuori controllo danneggiando gli obiettivi di crescita. Lo racconta oggi il Financial Times.
Il giornale economico ha visto un documento approvato dal Consiglio di Stato, il governo cinese, nel qualesi ordina a 10 province e regioni, cariche di debiti, e a due grandi città di rafforzare la supervisione e le approvazioni dei progetti governativi.
Queste regole, entrate in vigore il primo gennaio, vietano alle 12 aree di lanciare molti tipi di nuovi progetti, come la costruzione di autostrade o edifici governativi, e richiedono la sospensione di alcuni progetti che sono nella prima fase di costruzione.
Tuttavia, gli analisti ritengono che questa nuova spinta all’austerità possa rendere ancor più difficile il raggiungimento del target di crescita di “circa il 5%” per il 2024 posto dal primo ministro Li Qiang in occasione delle tradizionali Due Sessioni la scorsa settimana.
L’economia cinese è ancora nel pieno di una devastante crisi immmobiliare e si trova ad affrontare un rallentamento generale della crescita economica.
“Le amministrazioni a tutti i livelli si abituino a stringere la cinghia e inizino a capire che questo non è un bisogno temporaneo, ma una soluzione a lungo termine”, ha detto il ministro delle finanze Lan Fo’an in una conferenza stampa durante le Due Sessioni, che si sono chiuse lunedì.
Durante la sua relazione programmatica al Congresso nazionale del popolo, Li Qiang ha dichiarato che l’esecutivo intende “lavorare per disinnescare i rischi dei debiti delle amministrazioni locali”, pur mantenendo un sostegno alla crescita. In particolare, il governo programma di mettere sul mercato per l’anno qualcosa come 140 miliardi di dollari di obbligazioni speciali a lungo termine da usare come fondi extra.
Il debito dei governi locali cinesi, se ci mettiamo dentro anche quelli fuori bilancio dei veicoli di finanziamento delle province e città, era valutato ad aprile dello scorso anno – secondo i dati del Ministero delle Finanze – in 37mila miliardi di yuan (4.700 miliardi di euro). Il Fondo monetario internazionale ha stimato che lo scorso anno il debito totale accumulato dai veicoli finanziari dei governi locali (LGFV) cinesi è salito alla cifra record di 66mila miliardi di yuan (8.350 miliardi di euro), più che raddoppiato dal 2017.