Milano, 11 mar. (askanews) – Nonostante la sconfitta in Abruzzo “non si possono ignorare i rapporti di forza di partenza che vedevano il centrosinistra in forte svantaggio” per cui “non si possono mettere in discussione le scelte fatte, le uniche che potevano consentire una possibilità di vittoria”. Lo ha detto l’ex vicepresidente del Csm e candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra nel 2019, Giovanni Legnini (Pd), in un’intervista data al Corriere della Sera quando già le proiezioni davano nella notte il centrodestra in vantaggio.
“All’inizio della campagna elettorale quella abruzzese sembrava una partita chiusa prima di essere giocata. C’è stata invece una rimonta rilevante, che ha reso il risultato incerto fino alla fine” ha osservato. Rispetto al 2019, ha aggiunto, “sembra passato molto più tempo. C’era tutto un altro clima e un contesto tripolare, con una distanza significativa di consensi tra centrodestra e centrosinistra” ha proseguito.
“Senza una coalizione larga come quella abruzzese non sarà semplice riaprire la sfida del governo del Paese” ha ribadito Legnini.