Venezia, 8 mar. (askanews) – “Non scioperiamo per rivendicare aumenti salariali, ma occupazione e professionalità per il futuro del Paese – spiegano Luca Stefanello, coordinatore degli elettrici per Filctem Cgil, Gabriella Lanni, segretaria generale di Flaei Cisl Veneto, e Giampietro Gregnanin, segretario generale di Uiltec Uil Veneto -.
Siamo preoccupati per la direzione che sta prendendo l’azienda, che anziché scegliere di affrontare le sfide e cogliere le opportunità del Pnnr, imbocca la strada della mera razionalizzazione degli investimenti e di un contenimento dei costi (del personale anzitutto), con ripercussioni inevitabili sull’occupazione e la sicurezza, con un rischio di incremento di infortuni gravi o mortali e un arretramento evidente sul fronte delle tutele e dei diritti, ma anche degli standard di qualità dei servizi ai cittadini”.
“In anni di espansione del proprio business, Enel così tradisce la propria missione sociale e la vocazione industriale di servizio, causando un depauperamento globale del sistema dei servizi elettrici – continuano ancora -. Stiamo parlando dell’azienda italiana con la maggiore capitalizzazione in Borsa, che gestisce una concessione pubblica, vive di costi riconosciuti per le sue attività e grazie alle bollette degli italiani, ha ricavi altissimi e un costo del lavoro che incide pochissimo sul bilancio. Gli impediremo di operare a sfavore del sistema Paese, delle imprese, dei cittadini”.