Roma, 2 mar. (askanews) – Si potranno vedere fino al 19 maggio le tre nuove mostre ospitate a all’Accademia di Francia a Roma Villa Medici: la grande raccolta di opere di Art Brut della collezione Decharme dal titolo “Epopee celesti”, l’esposizione di oli su tela del pittore torinese Guglielmo Castelli e, nelle camere del cardinale de’ Medici, “Le Citron” di Édouard Manet, prestito eccezionale dal Musée d’Orsay.
La mostra principale raccoglie 180 opere di creatori autoditatti, in grado di produrre nuovi linguaggi, invenzioni o tecniche. Che si tratti di emarginati, reclusi, pazienti psichiatrici, persone che comunque si sono escluse o sono state escluse dal sistema, che realizzano quella che gli inglesi chiamano “outside art”.
Le opere di Art Brut della collezione di Bruno Decharme ospitate a Villa Medici danno prova di notevole creatività, sono risposte a guerre, distruzioni, ingiustizie sociali ed economiche, violenza sui minori, come nel caso di Henry Darger, immagini di propaganda e di regimi oppressivi come nel caso di Ramon Losa o Alexander Lobanov.
A volte l’isolamento o l’esilio spingono l’artista a rifugiarsi in un’esplorazione fantastica dell’universo o a reinventare un mondo parallelo, a evocare spiriti, fantasmi, creature ibride e bestie mostruose. Figure antropomorfe, geografie intime, disegni talismano, mappe mentali, templi indiani e architetture barocche compongono questo viaggio ai margini raccontato nella mostra.