Roma 1 mar. (askanews) – Un approccio innovativo, risultato di una collaborazione inaspettata. Il mondo dell’osteopatia e dell’otorinolaringoiatra si “stringono la mano” per il trattamento degli acufeni. Fabio Abrate, osteopata, ha iniziato quasi per caso a dedicarsi alla cura degli acufeni, che spesso rappresentano un sintomo trascurato, ma che risulta debilitante per chi ne è affetto.
Con una specializzazione in ambito Osteopatico nella sfera cranio-cervico-mandibolare e otorinolaringoiatrica (Abrate ha iniziato a collaborare con il Dott. Marco Romagnoli, Specialista in Otorinolaringoiatria): Un giorno – racconta Fabio Abrate – è arrivato questo paziente dietro suggerimento del suo otorino. Incuriosito dal fatto che un medico indicasse una terapia osteopatica ho iniziato a interfacciarmi con lui, e, scoprendo che possedeva un background culturale di indirizzo osteopatico, avendo collaborato in passato con scuole di osteopatia in studi sperimentali sulla terapia di vari disturbi della sfera ORL, abbiamo iniziato a confrontarci, fino a quando non mi ha proposto di occuparmi di un paziente che si era rivolto a lui per un acufene. dopo che furono naturalmente escluse tutte le cause correlabili ad una patologia di interesse medico, ho iniziato a trattare il paziente e ha risposto benissimo alle cure, tant’è che il suo acufene è sparito.questo è stato l’inizio di un lavoro che ormai prosegue da diversi anni . L’elemento chiave di questa collaborazione è il trattamento manuale degli acufeni somatosensoriali o miofasciali, una tipologia di acufeni legata a squilibri muscolo-tensivi del corpo.
Dopo aver escluso tutte le possibili implicazioni mediche, attraverso esami approfonditi da parte del Dott. Romagnoli, il testimone passa all’osteopata Abrate. L’acufene, infatti, molto spesso può essere causato da un disequilibrio presente nel paziente: , “prendendo spunto da numerosi lavori scientifici nel campo dell’otoneurologia e della clinica siamo stati i primi ad applicare i dettami dell’osteopatia nel campo dell’acufene), e la cosa ci riempie di orgoglio racconta l’osteopata. La risposta positiva ottenuta fino a questo momento coinvolge quasi il 90% dei pazienti trattati, che hanno mostrato miglioramenti significativi, con addirittura il 30% (26%…) di risoluzione totale degli acufeni (in questo caso di tipo somatosensoriale). Questi risultati rappresentano un successo per noi, soprattutto considerando che i pazienti trattati hanno riportato un miglioramento nella qualità della vita, oltre a una notevole riduzione dello stress legato alla condizione racconta l’osteopata.
Un lavoro, quello di Abrate, funzionale al riequilibrio totale del corpo poiché, come spiega lui stesso questo è il principio dell’osteopatia, la ricerca di un equilibrio fisico, per poi focalizzarsi nella zona macroregionale specifica da trattare. È un lavoro sistemico ma anche specifico, perché poi ci sono dei punti in particolare su cui concentrarsi . La possibilità di trattare un sintomo complesso, ma soprattutto così incidente nella vita quotidiana dei pazienti dà grande soddisfazione ai professionisti, che sono alla continua ricerca di nuovi trattamenti e con la volontà, inoltre, di condividere queste possibilità di intervento con i colleghi di tutta Italia. Abbiamo deciso di dar vita a dei corsi formativi e divulgativi, con due edizioni che partiranno già a febbraio e marzo, mirati a diffondere questa conoscenza tra professionisti della salute, offrendo così una speranza tangibile a chi soffre di acufeni, evitando loro un lungo viaggio fuori regione a fare chilometri per venire da noi. I nostri studi, a Carate Brianza nel mio caso e a Muggiò per il Dott. Romagnoli, proseguono e si arricchiscono ogni giorno di nuove osservazioni e pensiamo debbano essere condivisi proprio per il bene comune conclude Abrate.