Roma, 1 mar. (askanews) – Il mondo del cinema piange Paolo Taviani. Il grande regista si è spento a Roma, a 92 anni, dopo una breve malattia. Il fratello Vittorio era scomparso nel 2018. Una coppia d’oro di registi e sceneggiatori, oltre 50 anni di carriera insieme, con film che hanno fatto la storia, oltre a vincere numerosi premi italiani e internazionali.
Nel 2022 Paolo aveva diretto il suo primo lungometraggio da solo, “Leonora Addio” e di recente aveva annunciato il progetto di un nuovo film.
Tanti i titoli che hanno reso famosi, toscani di nascita ma romani d’azione, con il loro cinema impeganto, le rivisitazioni del passato, spesso attingendo alla letteratura. Da “I sovversivi” a “Sotto il segno dello Scorpione”, da “San Michele aveva un gallo” a “La notte di San Lorenzo”; con “Padre padrone” del 1977, tratto dal libro di Gavino Ledda, vinsero tra le altre cose la Palma d’Oro a Cannes. E nel 2012 con “Cesare deve morire”, film ambientato nel carcere di Rebibbia, l’Orso d’oro al Festival di Berlino. La coppia ha vinto anche ul Leone alla carriera a Venezia, oltre a numerosi David di Donatello e Nastri d’argento.
“Perdiamo un maestro del cinema e un narratore di qualità, protagonista assoluto, fino alla fine, della settima arte” ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Il 4 marzo il ricordo del regista con una cerimonia laica alla Protomoteca del Campidoglio a Roma.