Modena, 29 feb. (askanews) – “E’ molto importante formare le persone affinché siano pronte a un nuovo mercato del lavoro”. Quella dell’intelligenza artificiale “è una sfida importantissima per la politica e le istituzioni di tutto il mondo”, che “offre molte opportunità” ma porta con sé anche “dei rischi”. Lo ha detto la vicepresidente della Camera Anna Ascani, a margine dell’incontro “Intelligenza artificiale: sfide e opportunità per lavoro e imprese” organizzato dal Partito democratico a Modena.
“E’ naturale essere preoccupati e in parte è anche giusto – ha spiegato Ascani – perché questa è una tecnologia che dà straordinarie opportunità per la sanità, all’ambiente: da quello che si può fare da un lato per curare malattie fino adesso considerate incurabili e dall’altro per andare incontro a una transizione ecologica che di queste tecnologie si serve”.
“Si possono fare moltissime cose positive però esistono i rischi: esiste il rischio di perdere il controllo umano, di smarrire l’idea che la tecnologia è al servizio dell’uomo; poi esistono rischi connessi ai dati, alla privacy e in generale alla capacità di conservare i posti di lavoro, perché è ovvio che nel momento in cui l’intelligenza artificiale si diffonde alcuni posti di lavoro sono a rischio. Quindi – ha precisato la vicepresidente della Camera – è molto importante formare le persone affinché siano pronte a un nuovo mercato del lavoro. Questa è una sfida importantissima per la politica e le istituzioni di tutto il mondo. Oltre a quella della regolazione che deve servire a minimizzare i rischi e massimizzare le opportunità”.
“Come Parlamento italiano – ha aggiunto Ascani – siamo stati i primi in Europa a svolgere un’indagine conoscitiva e a pubblicare un report sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa a sostegno e al servizio del lavoro parlamentare, quindi della documentazione e del lavoro vero e proprio dei parlamentari. Abbiamo lanciato la prima sperimentazione a livello europeo attraverso la quale ci siamo aperti alle università, agli studiosi italiani”. Infatti “lanciando una manifestazione di interesse che si chiuderà il 31 maggio chiediamo agli studiosi italiani di darci una mano a mettere a punto un prototipo che sia sicuro dal punto di vista della catena del dato, della tutela della privacy degli utenti e che però consenta al Parlamento di essere più efficiente”.
Agli studenti viene anche chiedo di “aiutarci a immaginare strumenti di trasparenza e accountability del Parlamento. Ovviamente tutto questo nel quadro dell’IA Act che è ancora in fase di seconda approvazione nel parlamento europeo che stabilisce regole molto importante basate sul rischio e centrate sull’idea che la tecnologia è al servizio dell’uomo e non viceversa” ha concluso.