Bologna, 1 mar. (askanews) – “La proposta della Regione Emilia-Romagna di legittimare con un decreto amministrativo il suicidio medicalmente assistito, con una tempistica precisa per la sua realizzazione, presumendo di attuare la sentenza della Corte Costituzionale 242/2019, sconcerta quanti riconoscono l’assoluto valore della persona umana e della comunità civile volta a promuoverla e tutelarla”. Lo hanno scritto in una nota stampa i vescovi della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna a seguito dell’assemblea che si è svolta ieri a Roma in occasione della visita ad Limina.
“Anche noi, vescovi dell’Emilia-Romagna, pellegrini a Roma alle tombe degli Apostoli – hanno aggiunto -, vogliamo offrire un nostro contributo, sulla base della condivisa dignità della persona e del valore della vita umana, rivolgendoci non solo ai credenti ma a tutte le donne e gli uomini”.
“Esprimiamo con chiarezza la nostra preoccupazione e il nostro netto rifiuto verso questa scelta di eutanasia, ben consapevoli delle dolorose condizioni delle persone ammalate e sofferenti e di quanti sono loro legati da sincero affetto – spiega la Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna -. Ma la soluzione non è l’eutanasia, quanto la premurosa vicinanza, la continuazione delle cure ordinarie e proporzionate, la palliazione, e ogni altra cosa che non procuri abbandono, senso di inutilità o di peso a quanti soffrono”.
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