Roma, 29 feb. (askanews) – L’Ungheria rilancia sul caso Salis, con la stessa posizione, di intransigenza e di irritazione, espressa ieri dal governo del premier Viktor Orban.
In una intervista pubblicata stamattina sul suo profilo X, il ministro degli Esteri Peter Szijjarto ripete le affermazioni che gli sono state attribuite ieri dal portavoce governativo. Il capo della diplomazia di Budapest si dice “scioccato dalle reazioni italiane. Questa signora (Ilaria Salis) è stata presentata qui in Italia come una sorta di vittima, una martire, cosa che non ha nulla a che vedere con la realtà. In Ungheria sono state quasi uccise delle persone, delle persone sono state quasi picchiate a morte per strada, e poi questa signora viene dipinta come una martire o la vittima di un processo ingiusto”. Il ministro degli Esteri ungherese, nelle dichiarazioni che sembrano state rilasciate a Roma, dove ieri ha incontrato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, afferma poi che “nessuno, nessun gruppo di estrema sinistra, dovrebbe vedere l’Ungheria come una sorta di ring di pugilato dove vengono e progettano di picchiare qualcuno a morte.” Peter Szijjarto ribadisce poi che “è sorprendente che l’Italia cerchi di interferire in un caso giudiziario ungherese”. A Bruxelles, continua, “siamo costantemente accusati di violare l’indipendenza giudiziaria e ora ci chiedono di intervenire in un processo”. “Naturalmente non lo faremo. Il tribunale fa il suo dovere ed emetterà un verdetto”, conclude. Tajani ha respinto le accuse ungheresi, sottolineando che da parte italiana non c’è “nessuna volontà di interferenza, ma la chiara intenzione di far pressione per verificare che le condizioni di detenzione rispettino le normative europee che richiamano alla tutela dei diritti umani”.
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