Roma, 29 feb. (askanews) – Una prima volta in Campidoglio: è il primo incontro e confronto dei Comuni italiani, delle scuole, delle associazioni, sulle “Scuole aperte” “come pratica cardinale nel contrasto a una delle grandi emergenze del nostro tempo la povertà educativa”. Lo ha introdotto l’assessora capitolina alla Scuola Claudia Pratelli che, in una gremita sala della Protomoteca, che ha sottolineato come “oggi, nell’Italia del 2024, è ancora molto attuale in realtà interrogarsi e porsi la sfida dell’eguaglianza e quella della libertà, ancora di più a valle degli anni della pandemia nei quali si sono amplificati i divari e si sono acuiti i fattori di malessere, di disagio psicologico, per bambine e bambini, ragazzi e ragazzi”.
“Siamo qui oggi – ha spiegato Pratelli – per fare il punto su tutto questo a partire dalla principale delle nostre risorse, la scuola, e da una pratica che ci sembra incredibilmente fertile: quella delle scuole aperte. Così abbiamo pensato questo pomeriggio di lavoro con le assessore di Bergamo, Loredana Poli e di Milano Anna Scavone, l’assessore di Bologna Daniele Ara, la rete romana ‘Scuole aperte e partecipate’ e con Anci, che ha patrocinato l’iniziativa a Roma”.
“È importantissima per noi l’apertura delle scuole, la loro valorizzazione come luogo di educazione ma anche di dialogo con il territorio, di presidio della comunità educante aperta al territorio che qui a Roma è una realtà importante con potenzialità grandissime”, ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri portando il saluto della sua amministrazione e della città ai partecipanti.
“Per questo abbiamo deciso di investire come tanti altri Comuni su questa dimensione con risorse importanti: siamo già al secondo anno e a 2 milioni di investimento l’anno con tanti progetti, che generano ulteriore domanda di progetti – ha spiegato Gualtieri-. Insieme all’altra azione, quella dell’Atlante delle scuole aperte, siamo a supporto delle scuole e delle tante istituzioni culturali che hanno scelto di lavorare in questa dimensione comune, quella dove anche la personalità esce rafforzata e capace di affrontare le tante sfide e le tante difficoltà che oggi sono così significative”.
Quella delle scuole aperte, secondo l’assessora Pratelli “può diventare una buona pratica nazionale. Vorremmo che da questo scambio e dalle specifiche esperienze – ha annunciato – prendesse corpo una sorta di vademecum delle scuole aperte al territorio oltre l’orario curricolare, una strada possibile per i comuni e per le scuole per diffondere un’esperienza così preziosa perché contiene un’idea fertile di scuole e di città”.