Roma, 29 feb. (askanews) – Hanno incontrato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il suo assessore al Patrimonio Tobia Zevi dopo il sit-in inscenato di fronte a Palazzo Marini, destinato a diventare un hotel di lusso: con il nuovo cappello collettivo de “La bella lotta” alcuni spazi sociali come Spin Time e Esc e i movimenti romani per l’abitare annunciano che “il sindaco e l’assessore, pur avendo ribadito la volontà politica di avanzare su questo terreno, e pur avendo assunto un impegno formale alla risoluzione di tutte le situazioni pregresse, nessuna esclusa, tuttavia hanno continuato manifestare blocchi significativi su alcuni dei punti dirimenti, fra cui quello dei valori di mercato applicati ai canoni concessori. Pur registrando positivamente alcuni impegni presi con nettezza dalle istituzioni, la partita insomma è ancora aperta”.
I movimenti avevano posto ai vertici capitolini, dopo l’iniziativa in piazza San Silvestro, “la proposta di ripensare le priorità della città, a partire dalle emergenze sociali: in particolare, la necessità che la delibera 104, approvata con l’intenzione di rilanciare gli immobili del patrimonio pubblico verso un un uso sociale e culturale che ne riconosca finalmente la funzione di beni comuni urbani, superi le troppe difficoltà burocratiche e i blocchi incontrati finora, e sia finalmente applicata nei suoi aspetti più innovativi”. Nello specifico, “i movimenti dal basso hanno posto i temi più urgenti: la definitiva cancellazione per tutti gli spazi dei canoni ingiusti che ancora continuano a pesare sulle loro spalle; la necessità di applicare un meccanismo di calcolo dei canoni che non sia ancorato ai valori di mercato; l’assoluta urgenza che tutte le istanze già arrivate vengano prese in considerazione e conducano effettivamente all’apertura di tanti nuovi spazi; la necessità di sbloccare anche le procedure più innovative come i patti di collaborazione e la coprogettazione per il riconoscimento del valore sociale”. Dal Campidoglio, però, sarebbero arrivate garanzie molto limitate.
“È per questo – concludono i movimenti – che sarà necessario continuare, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, con un percorso di lotta e di mobilitazione che continui a stimolare un’amministrazione ancora troppo poco coraggiosa. Serve che i risultati arrivino, e arrivino presto. Serve arrivare all’appuntamento del Giubileo dando anche alla città solidale l’occasione di costruire una Roma diversa. La strada è ancora lunga: noi ci saremo”.