Condimenti spalmabili, in 2023 produzione a 50mila tonnellate – askanews.it

Condimenti spalmabili, in 2023 produzione a 50mila tonnellate

Il 90% destinto a imprese industriali e artigiane
Feb 29, 2024

Roma, 29 feb. (askanews) – Formulazione basata su oli vegetali e praticamente priva di grassi trans. Più facili da lavorare, plant based e meno problematici per chi soffre di allergie. I condimenti spalmabili nel 2023 hanno visto la produzione attestarsi a 50mila tonnellate, di cui oltre il 90% è destinato al mercato business-to-business, in particolare a imprese industriali e artigiane dell’agroalimentare. I dati arrivano da Assitol, l’associazione italiana dell’industria olearia, aderente a Federalimentare e Confindustria, che rappresenta il settore.

“Le aziende ed i professionisti – osserva Giuseppe Allocca, presidente del Gruppo condimenti e prodotti spalmabili di Assitol – scelgono questi prodotti per ragioni ben precise, tutte legate alla loro formulazione, ripensata in senso ‘healthy’ e sostenibile”.

Per legge, oggi i condimenti di ultima generazione non devono contenere più del 2% di grassi trans su base grassa, vale a dire meno dell’1% di tutto il prodotto. In questo modo, il loro contenuto di grassi trans viene ad essere inferiore a quello naturalmente presente nei grassi dei ruminanti. A favorire l’impiego di questo prodotto, hanno contribuito altri importanti fattori: la grande lavorabilità, il gusto delicato, la sofficità e la facilità di conservazione rispetto ad altri grassi. Inoltre la formulazione “plant based” rende questo ingrediente ottimo anche per gli intolleranti al lattosio, che in Italia rappresentano circa il 50% della popolazione, oltre che per i consumatori vegani e vegetariani.

Si tratta di produzioni lontanissime dalle vecchie margarine, di cui ormai hanno preso il posto. L’impiego di oli vegetali ha inoltre accresciuto la sostenibilità del comparto. “Le aziende del settore hanno rivisto le soluzioni di packaging allo scopo di renderle rispettose dell’ambiente – sottolinea Allocca – Gli stessi processi produttivi sono stati rimodulati per ridurne l’impatto”.