Gaza, 29 feb. (askanews) – È stata chiamata “Birds of Goodness” (uccelli di bontà) l’operazione internazionale grazie alla quale alcuni Paesi come Francia, Emirati Arabi Uniti, Bahrein ed Egitto, con il supporto del Regno Unito che ha fornito una quota di paracadute cargo e sotto la guida della Giordania, hanno cominciato a lanciare dal cielo aiuti umanitari nella Striscia di Gaza assediata da Israele dove, secondo le Nazioni Unite, circa 600.000 palestinesi soffrono la fame a causa dei ritardi israeliani nell’approvazione dei convogli umanitari terrestri, mentre continua l’operazione militare contro i terroristi di Hamas.
A questi Paesi presto potrebbero unirsi anche Canada e Stati Uniti.
Negli ultimi giorni, decine di aerei da trasporto militari, per lo più C-17 e C-130, hanno lanciato sulla striscia di Gaza pallet paracadutati, dotati di Gps, con a bordo medicinali e generi di prima necessità, destinati alla popolazione di Gaza.
Ad alcuni lanci ha preso parte direttamente anche il re di Giordania, Abdullah II.
Israele è accusato dalle Nazioni Unite di gravi ritardi nel concedere l’autorizzazione a entrare nei territori ai convogli di camion umanitari in attesa al confine con l’Egitto, causando condizioni di carestia nell’enclave e creando gravi problemi alla popolazione civile, già provata da quasi 5 mesi di operazioni militari.
Particolarmente colpito il nord di Gaza, il più lontano dal valico di Rafah, al confine con l’Egitto, varco principale per l’accesso dei convogli umanitari via terra. Il lancio degli aiuti dal cielo, quindi, appare la via più rapida per dare un aiuto concreto alla popolazione palestinese ridotta alla fame. Secondo il Ministero della Salute di Hamas, più di 30.000 palestinesi, in massima parte civili, sono stati uccisi a Gaza da quando sono ricominciati i combattimenti tra Israele e i miliziani, all’indomani degli attacchi terroristici su larga scala con presa di ostaggi civili perpetrati da Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023.