Roma, 28 feb. (askanews) – “Nel centrosinistra dobbiamo lavorare per l’unità, superando le divisioni e la competizione interna per un punto percentuale in più o in meno al singolo partito. E dobbiamo farlo incalzando il governo su temi concreti, a partire dalla difesa della sanità e della scuola pubbliche, dalla buona occupazione e dal sostegno a chi la crea. Solo così siamo credibili agli occhi delle persone e degli elettori e smascheriamo la destra, le cui bugie reggeranno sempre meno. Poi certo, considero indispensabile un accordo anche in Basilicata e in Piemonte: se ci presentassimo divisi regaleremmo la vittoria a tavolino alla destra”. Lo dice il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, al Corriere della Sera.
“Noi dobbiamo parlare a tutti gli italiani. Né possiamo pensare di lasciare il dialogo coi moderati a una destra sovranista e antieuropeista, nella quale tanti non si riconoscono, pur non essendo di sinistra. La costruzione di un’alternativa che possa battere la destra nel Paese passa per lo schieramento più unito, coeso e largo possibile. Leggo che Calenda dice ora ‘mai più soli alle prossime regionali’. Per me è un segnale molto importante che non va fatto cadere nel vuoto, anzi”, spiega.
“Non mi convincerebbe un Pd a rimorchio dei 5 Stelle, ma penso sia necessario un accordo col Movimento. In Abruzzo, dove si vota tra due settimane, c’è unità di tutto il centrosinistra a sostegno dell’ottima candidatura di Luciano D’Amico, con una coalizione ampia che va dalla sinistra ad Azione e Italia viva, passando per Pd e 5 Stelle. È un fatto estremamente positivo che va esteso, superando contrapposizioni e veti personali incomprensibili. Invece della competizione interna nel centrosinistra, costruiamo l’alternativa per battere la destra nei territori e per tornare al governo del Paese quando si tornerà a votare”, aggiunge.