Roma, 27 feb. (askanews) – Nel 2022 le famiglie in povertà energetica scendono a quota 2 milioni, pari al 7,7% del totale. Aumenta la povertà energetica delle famiglie tra le fasce medie, cala invece tra quelle delle fasce più deboli grazie alle azioni messe in campo dal governo. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Oipe, l’osservatorio italiano sulla povertà energetica.
Presentando lo studio, in un occasione di un convegno, il presidente dell’Oipe, Paola Valbonesi, ha spiegato: “Il rapporto Oipe del 2022 stima, in base all’indicatore sulla povertà energetica, una povertà energetica in Italia pari al 7,7%. In questo modo abbiamo una riduzione della povertà energetica rispetto all’anno precedente di 0,8 punti percentuali. Questa riduzione che ovviamente deve essere accolta come un elemento molto positivo viene a risultare anche dalle generose politiche pubbliche che sono state fatte proprio per contrastare la povertà energetica. Tuttavia queste politiche pubbliche non sono politiche che possono essere sostenibili nel tempo perché appunto hanno dei costi molto rilevanti”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Banco dell’energia, Roberto Tasca: “Rispetto al 2022 emerge il fatto che la quantità di persone oggetto di povertà è scesa perché gli interventi che il governo ha fatto, sotto il profilo dei bonus, sono stati efficaci. Il vero problema è che questi sono interventi congiunturali e quindi durano per poco tempo. Il nostro tema è invece capire come nel medio periodo riusciamo a ridurre il numero di famiglie che vivono sotto la soglia di povertà energetica. Questo è l’obiettivo”.
Ora, secondo il sottosegretario all’Economia e alle Finanze,
Lucia Albano, occorre mettere in atto nuove strategie per venire incontro alle famiglie in difficoltà. “La questione importante è anche la visione futura di una politica che possa guardare alla sostenibilità energetica e allo svincolo da una dipendenza energetica di cui l’Italia ha sofferto per troppi anni”.