Stoccolma, 27 feb. (askanews) – (di Cristina Giuliano e Serena Sartini) “La Russia è la più grande minaccia alla sicurezza della Svezia, ed è anche l’unica che rappresenta una minaccia militare per la Svezia”. Così in una dichiarazione interpellato da askanews il servizio di intelligence svedese Sapo, che ha risposto ad alcune domande. Senza escludere alcuna minaccia, persino quella che viene dagli scambi culturali e universitari.
In questi giorni di grandi cambiamenti per Stoccolma, l’importante agenzia di intelligence aveva presentato una relazione sulle principali minacce per il Paese scandinavo, che ha avuto una certa risonanza anche in Italia. E l’agenzia sta tenendo traccia di come l’intelligence di Putin, potrebbe rispondere all’adesione. “Il suo atteggiamento sempre più aggressivo nei confronti soprattutto dei paesi vicini ha destabilizzato la situazione nelle vicinanze della Svezia” dicono da Stoccolma, sottolinendo come Mosca crei “cortine fumogene e negazioni, oltre a creare piattaforme che tentano di influenzare il processo decisionale svedese”.
Per Sapo “Russia, Cina e Iran sono tutti impegnati in attività pericolose per la sicurezza contro la Svezia su larga scala. Ciò include tutto, dall’acquisizione di tecnologia, attacchi informatici, piani di attacco contro individui, raccolta di informazioni sui dissidenti e – di nuovo – tentativi di influenzare il processo decisionale svedese. Tutti si sforzano, e in una certa misura cooperano, per apportare cambiamenti nell’ordine di sicurezza, e agiscono in modo sempre più offensivo per raggiungere i loro obiettivi”.
Da Stoccolma si precisa inoltre che Mosca “aumenta le sue capacità militari grazie alla cooperazione con altri stati autoritari, come Cina e Iran, e ciò rappresenta una minaccia per i paesi confinanti con la Russia”. Insomma l’adesione alla NATO non significa in alcun modo che gli svedesi possano sedersi. “Sappiamo che i movimenti antistatali rischiano di diventare terreno fertile per infiltrazioni, attività sovversive e tentativi di influenza. Il servizio di sicurezza svedese è consapevole che ciò accade anche in Svezia. Questo tipo di movimento può essere sfruttato da potenze straniere, come la Russia, come strumento per destabilizzare la società e tentare di influenzare il processo decisionale politico.
Askanews ha chiesto a Sapo anche se gli scambi culturali con la Russia per la Svezia sono ancora in corso o se possono costituire una pericolosa opportunità per influenzare i membri della fascia più giovane degli studenti europei. “Gli scambi con regimi autoritari – viene risposto – possono rappresentare una minaccia, sia che si tratti di università, di aziende o di altri tipi di scambi. Potenze straniere come Russia, Cina e Iran, ad esempio, acquistano tecnologia dalla Svezia e raccolgono informazioni in diversi modi. Ciò rappresenta una minaccia per la Svezia”.
Noto è che da quando il livello di minaccia terroristica è stato innalzato in agosto (al livello 4 su una scala di 5), secondo Sapo il paese si è trovato ad affrontare diverse minacce concrete di attentati, aumentando la pressione sulla società svedese. Ma cosa cambia per la Sapo con l’ingresso della Svezia nella NATO? “Il servizio di sicurezza svedese – rispondono – sa che la Russia è interessata alla NATO e alle attività legate alla NATO. È troppo presto per dire in che modo l’adesione della Svezia alla NATO influenzerà le attività della Russia contro di noi, ma è qualcosa che monitoriamo da vicino. E non è direttamente collegato all’aumento del livello di minaccia terroristica”.