Maltempo, M5s: emergenza frane a Genova dovuta a cementificazione – askanews.it

Maltempo, M5s: emergenza frane a Genova dovuta a cementificazione

“Liguria regione più a rischio ma si mira a nuove costruzioni”
Feb 27, 2024
Genova, 27 feb. (askanews) – “Quanti altri smottamenti, crolli, frane e cedimenti servono alla Giunta Bucci per capire che la cementificazione non è la risposta per contrastare l’emergenza idrogeologica che Genova vive a ogni allerta meteo. Il crollo di un muraglione di contenimento all’interno del giardino della scuola Contubernio d’Albertis, a San Fruttuoso, è l’ennesimo episodio, per fortuna senza conseguenze tragiche. La permeabilizzazione del territorio è il nemico numero uno della sicurezza cittadina. Lo diciamo da anni ma né Bucci, né Toti vogliono capirlo e anzi perseverano: lo Skymetro è stato progettato (male) praticamente con i piedi nel Bisagno e lo scolmatore, di contro, è in alto mare. Un’amministrazione capace di mettere al centro il cittadino si sarebbe già fermata. A Genova invece si procede in direzione ostinata e contraria”. Lo dichiarano in una nota il coordinatore provinciale del M5s Genova Stefano Giordano e il capogruppo comunale del M5s Fabio Ceraudo.

“La maggioranza comunale – proseguono Giordano e Ceraudo – continua ad appoggiare le politiche scellerate di Bucci e si gira puntualmente dall’altra parte anche di fronte all’evidenza di una frana che ha spazzato via mezza palazzina a Borgoratti, di un cedimento stradale che ha inghiottito diverse vetture in un parcheggio a Castelletto, di un altro cedimento che ha isolato 200 residenti in salita Ca’ dei Trenta di Trasta in Valpolcevera e ora di un muraglione di contenimento venuto giù vicino a una scuola. E che dire, in provincia, del disastro di Pieve Ligure? C’è qualcuno, tra Tursi e piazza De Ferrari, ad aver letto e compreso quanto chiaramente scritto dall’Ispra? Nel dubbio, ecco il sunto: la nostra città e la nostra regione sono tra le prime a livello nazionale per frane attive”.   “Per Ispra il consumo di suolo ha continuato a crescere in Italia al ritmo di 2 metri quadrati ed è oramai riconosciuto come l’urbanizzazione e l’uso del suolo hanno un impatto negativo sull’ambiente e soprattutto aggravano i fenomeni di dissesto”, sottolinea il deputato M5s Roberto Traversi, annunciando che in giornata il ministro dell’Ambiente finalmente risponderà ad un’interrogazione sul tema che chiama in causa la Regione Liguria, “che – ricorda – con le disposizioni approvate a giugno 2023, vorrebbe dare il via libera a nuove costruzioni in zone rosse senza tenere conto dei cambiamenti climatici in essere”.   “La Liguria – aggiunge il consigliere regionale del M5s Paolo Ugolini – è la regione con il più alto rischio idrogeologico: il 58.9% del territorio è infatti a rischio. Nonostante questi dati, la Regione porta avanti politiche di consumo strisciante con conseguenze gravi come l’impermeabilizzazione del suolo, l’urbanizzazione spinta e la cementificazione del territorio che riducono la capacità di assorbire l’acqua. Nonostante l’elevatissimo rischio idraulico e idrogeologico, si mira a consentire nuove costruzioni in aree inondabili, come dimostra il nuovo regolamento sui piani di bacino”.

“Quello che serve invece – conclude Ugolini – è un piano di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e contro il consumo di nuovo suolo insieme a interventi per mettere in sicurezza il territorio, riducendo i rischi alluvionali nelle zone più a rischio. Anziché studiare norme meno stringenti per consentire nuove costruzioni, si punti semmai ad attuare un piano di recupero di vecchie strutture abbandonate o fatiscenti”.