Venezia, 26 feb. (askanews) – Ottavia Piccolo e I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo tornano a confrontarsi in scena. Sabato alle ore 19, debutta, al Teatro Goldoni di Venezia, Cosa nostra spiegata ai bambini, per la regia di Sandra Mangini. Ancora una volta le parole di Stefano Massini danno forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce.
Parole e musica. Sul palcoscenico una delle attrici più apprezzate del teatro italiano, assieme ai professori d’Orchestra Massimiliano Dragoni (salterio, percussioni, doppio flauto), Luca Roccia Baldini (basso), Massimo Ferri (chitarre, mandolino), Gianni Micheli (clarinetto basso), Mariel Tahiraj (violino), Enrico Fink (flauto e autore delle musiche).
Lo spettacolo, prodotto da Argot Produzioni, Officine della Cultura, Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano, dà voce alle parole cercate con dovizia per spiegare quanto avviene nel mondo. Una cosa semplice, ma solo in apparenza, perchè i termini più elementari e comprensibili, a volte, sono quelli più difficili da trovare. E che solo il teatro riesce a dire.
Un’attrice, un ensemble di voci, il proscenico che diventano la storia di una donna, di una città, di un anno. Ottavia Piccolo racconta di come a Palermo, il 19 aprile 1983, per la prima volta nella storia della città, una donna, Elda Pucci, la Dottoressa, viene eletta Sindaco. E di come, sempre nel mese di aprile, di un anno dopo, la stessa Dottoressa, viene sfiduciata. Per narrare, infine, di come a distanza di un altro anno, il 20 aprile del 1985, la casa di Piana degli Albanesi di Elda Pucci salta in aria spinta da due cariche di esplosivo.
In scena lo scorrere del tempo, durante il quale tutto si impasta come la calce, la colla, tra i miliardi dell’eroina e gli assassinii del Generale Dalla Chiesa, di Michele Reina, di Piersanti Mattarella, di Pio La Torre, dello scrittore Pippo Fava. Sotto agli occhi del pubblico il cemento di Vito Ciancimino, gli Inzerillo, i Badalamenti, i Buscetta, l’avvento di Totò Rina. E la città di Palermo che per la prima volta, durante il mandato di Elda Pucci, la Dottoressa, si costituisce parte civile in un processo di mafia. È la cronaca di un territorio, e di Cosa Nostra spiegata come se il pubblico fosse bambino, nella maniera più semplice ma efficace possibile.