Budapest, 26 feb. (askanews) – Il primo ministro ungherese e i deputati della sua coalizione si sono rifiutati di rendere omaggio al leader dell’opposizione russa Alexsei Navalny, morto lo scorso 16 febbraio in una colonia penitenziaria.
Quando un deputato dell’opposizione ha chiesto di alzarsi per un minuto di silenzio, due terzi dell’Aula sono rimasti seduti. La loro “compostezza” è stata acclamata dal loro leader, Viktor Orban, che ha gridato dalla tribuna: “Gli sciovinisti non meritano il rispetto del Parlamento ungherese”.
“Quanti hanno descritto i georgiani come roditori”, quando le forze russe invasero questa ex repubblica sovietica nel Caucaso nel 2008, “non saranno rispettati”. Altrimenti, ha concluso il leader sovranista, “riposate in pace”.
L’avvocato Alexsei Navalny, che in passato ha “flirtato” con il nazionalismo, all’epoca aveva sostenuto l’intervento della Russia in Georgia. Si è scusato nell’aprile 2023. Navalny, che era diventato il critico numero uno del presidente russo Vladimir Putin, è morto in una remota colonia carceraria nell’Artico all’età di 47 anni. Le circostanze della sua morte, che ha sconvolto il mondo, restano poco chiare.
Secondo i servizi carcerari russi, è deceduto a seguito di un malore improvviso “dopo una passeggiata”. Diversi Paesi occidentali hanno accusato il regime di Vladimir Putin di essere responsabile. L’Ungheria, l’unico membro dell’Unione Europea ad aver mantenuto stretti rapporti bilaterali con il Cremlino, si è distinta ancora una volta per non aver rilasciato alcuna reazione ufficiale.
Bence Tordai, co-fondatore di un piccolo partito ambientalista che ha dato il via all’omaggio, ha censurato l’atteggiamento di Viktor Orban e dei parlamentari del suo schieramento, considerandolo una fonte di “vergogna”.