Milano, 23 feb. (askanews) – Il 2024 è un anno importante per Mini che rinnova tutta la gamma per consolidare i risultati di crescita ottenuti nel 2023. In Italia le vendite sono aumentate del 5% a 18.756 auto, superando il risultato di gruppo (+0,9% a 295.474 auto), con una quota di elettrico pari al 15%.
Dopo la presentazione della classica Mini Cooper che sarà completata da una versione 5 porte e dalla cabrio in autunno, tocca alla Countryman. La più grande delle Mini, che in Italia rappresenta circa il 50% dei volumi, cresce ancora in dimensioni (+13cm in lunghezza per 4,4m; 8cm in altezza) per conquistare nuovi segmenti di mercato, proponendosi come prima auto anche per famiglie. Altra novità attesa entro l’anno è l’inedito crossover Aceman in versione solo elettrica.
La nuova Mini Countryman è la prima Mini ad essere prodotta in Germania nello stabilimento di Lipsia dove si assemblano anche le batterie per le auto elettriche. Il design è essenziale all’insegna della nuova filosofia “charismatic semplicity”. Ampia la gamma di versioni: elettrica, benzina, diesel, a 2 e 4 ruote motrici. L’entry level è la Countryman C con motore 1.5 turbo benzina 3 cilindri mild hybrid da 170 CV con cambio automatico e trazione anteriore, come la versione diesel ibrida da 163 CV. Al top di gamma la Mini Countryman John Cooper Works ALL4 con il 2.0 turbo benzina da 300 CV, trazione integrale e cambio steptronic a 7 rapporti, con leve al volante. Due le versioni elettriche con batteria da 65 kWh: la E con 204 CV e fino a 463 km di autonomia e la SE con doppio motore, trazione integrale e 313 CV.
A bordo la Mini Countryman presenta un design interamente rinnovato e ancora più minimale: non c’è più il quadro strumenti sopra il volante sostituto da un head-up display (optional) e manca il cambio sostituito da una leva sulla plancia sotto il grande schermo ovale centrale Oled. Le bocchette di ventilazione sono disposte in verticale. Nuovo l’infotainment con il sistema operativo Mini Operating System 9, con assistente vocale evoluto, e personalizzabile con 8 diversi scenari con colori e suoni dedicati. Possibile modificare anche la firma luminosa dei fanali. Tre le modalità di guida: Core base, Green e Go-Kart. Numerosi gli Adas, per un livello 2 di guida autonoma. Fra questi il driving assistant e il parking professional che consente di parcheggiare la vettura senza restare a bordo. Per semplificare la scelta dei clienti e il processo produttivo, non ci sono più singoli optional ma 4 trim o allestimenti personalizzabili: Essential, Classic, Favoured e il più sportivo Jcw, con pelle vegana dove presente.
Abbiamo avuto modo di provare la Mini Countryman C e la John Cooper Works ALL4 su un percorso misto di circa 80 km nei pressi di Firenze. La qualità è la finitura degli interni è elevata, come l’abitabilità anche al posteriore grazie al maggior spazio a disposizione. Buono lo spazio nel bagagliaio: 450 litri che diventano 1.450 con il sedile posteriore abbattuto. L’infotainment è completo e abbastanza intuitivo. L’assetto presenta un buon compromesso fra comfort e handling. La versione C con il 3 cilindri benzina si è rivelata sufficientemente potente per effettuare sorpassi in sicurezza, ma un pò rumorosa soprattutto in avvio e alle basse velocità. Rumore che diventa sound nella versione Jcw che presenta un doppio terminale di scarico al posteriore. Al top le performance, con uno 0-100 in 5,4 secondi e una velocità massima di 250 km/h, a fronte di consumi non esorbitanti (11l/100 km al termine della prova quasi tutta in modalità Go-Kart). Ottimo l’handling, anche se nella modalità più sportiva si ha la sensazione di uno sterzo fin troppo diretto e reattivo, mentre l’altezza compromette un po’ il go-kart feeling caratteristico della classica Mini Cooper. I prezzi partono da 34.900 per la Countryman C in versione base (cento euro in più del modello precedente) fino ai 51mila della Jcw top di gamma, con con una differenza di prezzo fra il modello base diesel (37.900 euro) e quello elettrico di meno di 3mila euro (40.700).