Roma, 22 feb. (askanews) – L’attenzione alla stabilità del Mediterraneo orientale minacciata anche dalla crisi di Gaza impone di essere presenti. Con questa consapevolezza il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, volerà a Cipro lunedì prossimo per una visita di Stato di due giorni, la prima di un capo di Stato italiano.
Si tratta di un Paese membro dell’Unione europea che quest’anno festeggia i vent’anni dall’adesione e i 50 dalla guerra che ha portato alla divisione dell’isola e alla creazione di una zona turco-cipriota a Nord, l’autoproclamata Repubblica turco-cipriota, riconosciuta solo dalla Turchia.
Cipro sta cercando di rilanciarsi grazie a riforme modernizzatrici per superare gli effetti delle due crisi che interessano l’area del Mediterraneo orientale: la guerra in Ucraina, Nicosia è sede di grandi investimenti dalla Russia, e il conflitto in Medio Oriente, per gli accessi umanitari che il governo cipriota cerca di favorire attraverso corridoi marittimi verso Gaza. La visita di Mattarella ha dunque una valenza simbolica e storica ad un tempo, considerando l’attuale scenario internazionale.
Il capo dello Stato, che in questo viaggio sarà accompagnato dal viceministro Edmondo Cirielli, avrà un colloquio lunedì pomeriggio con il presidente centrista Nikos Christodoulides, che a novembre era a Roma e ha incontrato la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi e Mattarella al Quirinale; mentre martedì, secondo giorno della visita di Stato, si recherà anche al Parlamento (monocamerale) per incontrare la presidente Annita Demetriou. I rapporti bilaterali tra i due paesi sono buoni e numerosi sono i temi che alimentano il dialogo, come la forte presenza di Eni con i giacimenti al largo delle coste cipriote dimostra.
Il nodo irrisolto rimane la divisione del paese in due: come in Corea, con la visita al 38esimo parallelo, il presidente della Repubblica torna sul confine di una crisi. Martedì 27 infatti Mattarella e la delegazione che lo accompagna visiteranno la buffer zone dove si trova il quartier generale della forza delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace a Cipro. Una zona cuscinetto istituita fin dagli anni 60 per garantire l’ordine pubblico e che oggi consta di un contingente piuttosto imponente, di duemila persone. Il compito è appunto il mantenimento dello status quo e la prevenzione di incidenti che comunque continuano ad accadere abbastanza di frequente. Il rapporto tra la componente turco-cipriota e quella cipriota resta infatti sempre teso, difficile al momento immaginare una riconciliazione. Anche per questo viene molto apprezzato che il capo dello Stato abbia accolto l’invito a visitare il Comitato per le persone scomparse, istituito dall’Onu con un rappresentante greco e uno turco, che svolge un lavoro storico sugli scomparsi in seguito al conflitto di cinquant’anni fa. La presenza di Mattarella rappresenta così anche un segno di attenzione verso una tragedia poco conosciuta al di fuori di Cipro.
Il Presidente visiterà poi anche l’aeroporto bombardato di Nicosia, fu distrutto nel ’74, da allora non è mai stato ricostruito: rappresenta il simbolo della stasi della buffer zone. L’attuale presidente della Repubblica di Cipro ha inaugurato una fase di cauta apertura nei confronti della Turchia rispetto ai suoi predecessori, che ha portato ad affrontare il tema dei rapporti con Istanbul anche in sede Ue: al prossimo Consiglio europeo di marzo si parlerà infatti anche del rilancio delle relazioni con un paese che gioca un ruolo strategico al confine tra Europa e Oriente.
Altro tema che vede Italia e Cipro sulla stessa lunghezza d’onda è quello dei migranti: anche Cipro è terra di primo approdo e ad oggi conta la percentuale più alta di migranti in relazione alla popolazione, registrando un grande afflusso di profughi siriani, afghani, e ultimamente anche dalla Nigeria e dalla Costa d’Avorio. La loro massiccia presenza sta però alimentando un malcontento nella popolazione anche per questo il governo cerca di sollecitare la solidarietà europea.
Nel corso della visita Mattarella salirà anche sulla nave Bergamini, segno dell’impegno italiano per la stabilità del Mediterraneo mediorientale. Prima di lasciare Cipro è prevista infine una visita a Pafhos, città natale del presidente cipriota, dove si trova il sito archeologico della Casa di Dioniso arricchito dai mosaici romani. Mattarella tornerà a Roma nella giornata di martedì 27.