Roma, 21 feb. (askanews) – “L’opinione pubblica, la gente, ormai è assolutamente favorevole e pronta al fine vita ma non per scelta ideologica ma per vissuto personale. Un fine vita che non sia accompagnato da una condizione come di tortura è una necessità sentita e diffusa, il problema è che le nostre leggi e le nostre istituzioni non si sono adeguate”. Lo ha detto Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, intervenuto nella sede del Consiglio regionale del Lazio per presentare la proposta di legge sul fine vita “Liberi subito”, depositata il 13 novembre scorso. Con lui Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, i consiglieri regionali Claudio Marotta (Verdi e Sinistra) e Marietta Tidei (Italia Viva), primi firmatari.
“Una sentenza della Corte costituzionale che ha valore di legge sul mio processo per disobbedienza civile su dj Fabo, ha stabilito che a determinate condizioni si può essere aiutati a morire senza soffrire e il servizio sanitario ha competenza regionale è per questo che oggi siamo in Consiglio regionale a chiederedi approvate delle buone regole che diano tempi e procedure certe di risposta alle persone che chiedono di morire senza soffrire. Esser rapidi a dare risposte serve sia a prevenire il suicidio che a non imporre come una tortura. Spero che il Consiglio regionale voglia accogliere l’opportunità di discutere questa proposta di legge per dare risposte ai cittadini”, ha detto Cappato.
Nel dettaglio la proposta è stata sottoscritta anche dai consiglieri regionali Massimiliano Valeriani, Eleonora Mattia, Sara Battisti, Enrico Panunzi, Emanuela Droghei del Pd e Valerio Novelli e Adriano Zuccalà (M5S). Attualmente, nonostante l’assenza di una legge nazionale, le persone in possesso dei requisiti stabiliti dalla sentenza 242-2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato-Antoniani – ‘Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito’ – possono già accedere alla morte volontaria assistita. Non vengono però garantiti tempi certi nella procedura di verifica e attuazione di tale pratica.
Questo tema sarà così oggetto di discussione anche nel Lazio. L’iniziativa si propone di definire procedure e tempi del Servizio sanitario nazionale-regionale per la verifica delle condizioni e delle modalità di accesso alla morte medicalmente assistita, è stato ricordato questa mattina, ed oggi l’obiettivo è stato proprio quello di avviare un confronto al di fuori delle ideologie per sollecitare la maggioranza di centrodestra a incardinarla nell’apposita Commissione e iniziare quindi l’iter che consenta rapidamente l’arrivo in Aula per la discussione e il voto finale, hanno spiegato Marotta e Tidei.