Roma, 12 feb. (askanews) – Dopo che l’inviata speciale dell’Onu per i palestinesi ha espresso la sua opinione sul massacro di Hamas del 7 ottobre, i ministeri degli Esteri e dell’Interno israeliano hanno annunciato che Francesca Albanese non potrà entrare in Israele. Da mesi il ministero dell’Interno rifiuta il visto ad Albanese, che ora è ufficialmente bandita dal territorio israeliano sine die.
“L’era del silenzio degli ebrei è finita”, hanno affermato i ministri degli Esteri Israel Katz e dell’Interno Moshe Arbel in una dichiarazione congiunta relativa a Francesca Albanese. “Se l’Onu vuole tornare ad essere un organismo rilevante, i suoi leader devono sconfessare pubblicamente le parole antisemite dell’Inviata Speciale – e licenziarla in modo permanente. Impedirle di entrare in Israele potrebbe ricordarle il vero motivo per cui Hamas ha massacrato bambini, donne e adulti”.
“Le vittime del 7/10 non sono state uccise a causa del loro ebraismo, ma in risposta all’oppressione di Israele”, ha scritto in un tweet in risposta a un post di Le Monde in cui si parlava del presidente francese Emmanuel Macron che onorava le vittime francesi dell’assalto di Hamas.
“Il ‘più grande massacro antisemita del nostro secolo’? No, signor Emmanuel Macron. Le vittime del 7/10 non sono state uccise a causa del loro ebraismo, ma in risposta all’oppressione di Israele. La Francia e la comunità internazionale non hanno fatto nulla per impedirlo. I miei rispetti alle vittime”, ha aggiunto Albanese.