Giorno Ricordo, Fedriga: futuro Europa si costruisce nella verità – askanews.it

Giorno Ricordo, Fedriga: futuro Europa si costruisce nella verità

Il Presidente del Friuli con Meloni a Basovizza: “siamo qui per smentire chi vuole ancora negare il passato”
Feb 10, 2024

Trieste, 10 feb. (askanews) – “Tutte le iniziative che vengono fatte, e mi auguro che vengano fatte sempre di più anche nelle scuole, sono fatte per costruire il futuro. Ma il futuro non di Trieste, del Friuli Venezia Giulia, il futuro dell’Europa”. Lo ha detto Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, alla cerimonia di Basovizza nel Giorno del Ricordo con la premier Giorgia Meloni.

“Ma il futuro dell’Europa non lo si può costruire senza verità. E chi vuol continuare a negare le sofferenze di queste terre, le persecuzioni di queste terre, le persecuzioni del comunismo titino non soltanto verso gli Italiani, ma verso Sloveni e Croati massacrati e uccisi nelle foibe, vuole negare il futuro – ha aggiunto Fedriga -, non soltanto mentire sul passato. E questa responsabilità hanno. Invece le persone che sono qui oggi stanno facendo proprio l’esatto opposto. Vogliono un futuro di condivisione nell’Europa, un futuro di pace nell’Europa, e noi lo diciamo da una terra di confine, proprio per questo la verità è indispensabile per costruirlo”.

Fedriga ha poi aggiunto che “dobbiamo combattere chi vuole negare, combattere le parole di chi vuole negare, combattere le parole di chi vuole ridurre quanto accaduto, ma soprattutto dobbiamo far conoscere”.

Perché c’è chi oggi dà per scontato sapere cos’è accaduto, ma tante ragazze, tanti ragazzi nel nostro Paese, nelle scuole del nostro Paese, non conoscono cos’è successo – ha aggiunto Fedriga – nel confine orientale dell’Italia, non conoscono chi ha dovuto scappare esiliato dalla propria terra ed è arrivato magari anche in Italia e ha ricevuto dei sassi invece che un aiuto, perché questo è accaduto. Perché raccontavano che scappavano dal paradiso comunista titino, anche questo è accaduto. Non sanno che famiglie sono state spezzate e uccise perché persone innocenti sono state legate con il fil di ferro e gettate ancora vive in una fossa chiamata foiba”.