Roma, 9 feb. (askanews) – Mentre secondo l’ultimo rapporto dell’Anvur, in Italia, le studentesse che si iscrivono a un corso di laurea in una disciplina scientifica Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) restano una, all’Università di Ferrara la quota supera il 50%.
Secondo i dati elaborati da Unife – si legge in una nota – negli ultimi tre anni le donne immatricolate hanno superato il 60%, e quelle iscritte nell’anno accademico attuale in un corso di laurea Stem sono più del 63%. Se si considera il numero di studentesse delle materie scientifiche del 2022, la quota supera il 54%. Inoltre, altro dato molto significativo, le laureate in area Stem nel 2022 sono il 62,2%.
Anche l’indice di Glass Ceiling, ossia quelle barriere invisibili che impediscono o complicano la crescita in ambito professionale delle lavoratrici, è passato dallo 2,28% nel 2020 al 2,03% nel 2022, di conseguenza la probabilità relativa delle donne, rispetto agli uomini, di raggiungere le posizioni apicali della carriera accademica è salita dello 0,25.
La componente femminile delle principali cariche accademiche dell’Ateneo rappresenta il 39,24% (comprese rettrice e prorettrice vicaria.
“Il lavoro da fare certamente è lungo, ma il nostro Ateneo è sulla buona strada e io sono orgogliosa di questo trend – sottolinea la Rettrice Laura Ramaciotti -. Bisogna continuare a ridurre le differenze di genere nel mercato del lavoro e permettere alle donne non solo di affermarsi e utilizzare un potenziale culturale e manageriale inespresso, ma anche di rappresentare un volano per le generazioni future. L’Università ha il compito di sradicare gli stereotipi legati alla presunta maggiore inclinazione delle donne per le materie umanistiche e degli uomini per quelle scientifiche”.