Roma, 9 feb. (askanews) – Continua lo sciame sismico che negli ultimi tre giorni ha interessato la provincia di Parma. La scossa più forte finora è stata registrata alle 13.06 di oggi, con magnitudo 4.2. Avvertita dalla popolazione, dalle prime verifiche tecniche effettuate non si registrano danni. Oggi in mattinata si è svolta una riunione operativa promossa dalla Regione, aperta ai componenti del Centro Coordinamento Soccorsi: Prefettura, Provincia, Comuni, Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, Vigili del Fuoco e Forze dello Stato. In collegamento anche il Dipartimento nazionale di Protezione civile e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). “La situazione è costantemente monitorata – affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e la vicepresidente con delega alla Protezione civile, Irene Priolo -. Tutte le componenti del sistema sono allertate e operative in caso di necessità. Sul territorio dell’Unione dei Comuni Appennino Parma Est, epicentro delle scosse, stamattina si è svolta un’attività di informazione alla popolazione per ricordare le regole di comportamento da seguire in caso di sisma e la localizzazione delle aree di assistenza dove eventualmente recarsi”. In via precauzionale, in vista della notte, si stanno attivando due centri di accoglienza per chi voglia dormire fuori casa, per un totale di 50 letti: uno presso gli impianti sportivi di Pilastro di Langhirano (35 posti letto) e uno a Calestano, negli spogliatoi della nuova palestra comunale (15 posti letto). Sempre in via preventiva, è stato attivato il modulo di assistenza alla popolazione che conta altri 250 posti letto: è pronto e disponibile, per essere collocato al campo sportivo di Langhirano in caso di necessità. La capacità del modulo può essere raddoppiata con ulteriori 200 letti e relative tende, pronti in 4 container presso il Comitato provinciale del volontariato di protezione civile; disponibile anche la cucina mobile di emergenza che può sfornare fino a 500 pasti all’ora. Pronti, sul fronte sanitario, 6 presidi medici avanzati e la struttura protetta Anpas (composta da 5 container attrezzati).