Roma, 9 feb. (askanews) – “Celebriamo la memoria della Madonna di Lourdes; in questa occasione, per volere di S. Giovanni Paolo II, ricordiamo anche i malati, tutti coloro che soffrono nel corpo, nella mente e nello spirito. Facciamo nostra la riflessione del nostro Santo Padre, Papa Francesco, che ci ricorda che curare il malato significa curare anche le relazioni”. Così in una nota la Comunità Pontificia “Nuovi Orizzonti” in previsione di celebrare e ricordare la giornata del malato, il prossimo 11 febbraio.
“In questi anni, nella comunità Nuovi Orizzonti, abbiamo sperimentato quanto sia vitale far sentire la propria vicinanza e il proprio affetto alle persone che soffrono, quanto sia un balsamo di consolazione anche nelle prove più terribili un semplice gesto di attenzione, di cura. Durante le ‘missioni di strada’ che periodicamente come Nuovi Orizzonti organizziamo, nelle quali percorriamo le strade, le piazze e le zone ‘calde’ della città per testimoniare il nostro incontro con l’Amore di Dio, ci è capitato anche di andare nelle corsie degli ospedali, e i momenti che abbiamo condiviso con chi soffre sono parte del tesoro prezioso che custodiamo nei nostri cuori”.
“Abbiamo sperimentato che la sofferenza, se condivisa, diventa un carico più leggero sulle spalle di chi la vive. Papa Francesco sottolinea con forza la necessità della relazione nella vita di ciascuno: ‘Ricordiamo questa verità centrale della nostra vita: siamo venuti al mondo perché qualcuno ci ha accolti, siamo fatti per l’amore, siamo chiamati alla comunione e alla fraternità. Questa dimensione del nostro essere ci sostiene soprattutto nel tempo della malattia e della fragilità, ed è la prima terapia che tutti insieme dobbiamo adottare per guarire le malattie della società in cui viviamo’”.
“Vorremmo quindi affidare alla nostra Mamma Celeste, nel giorno che ci apprestiamo a ricordare le apparizioni di Lourdes, ogni persona che soffre nella mente, nel corpo e nello spirito. Desideriamo affidare a Maria Santissima anche ognuno di noi, perché possiamo prendere a modello il Buon Samaritano, e siamo capaci di rallentare il nostro passo e soccorrere i viandanti in difficoltà lungo il cammino della nostra vita”, conclude la Comunità Nuovi Orizzonti.