Roma, 8 feb. (askanews) – Prove tecniche di alleanza di centrodestra in vista delle elezioni europee per Giorgia Meloni. In questa chiave va letto l’annuncio dell’unione all’Eurocamera con un politico come il francese Eric Zemmour, apertamente xenofobo e nazionalista ma piuttosto manovrabile.
Non è semplice la situazione dell’Europarlamento dove i conservatori del Partito Popolare sembrano voler ricandidare alla presidenza della Commissione Ursula von der Leyen. Ma, ed è un grosso ma, non vogliono una riedizione della “maggioranza Ursula” con i socialisti. Vorrebbero invece essere liberi di allearsi di volta in volta con socialisti e liberali ma anche con la destra a seconda dei dossier.
E a destra chi c’è? Giorgia Meloni siede nel gruppo ERC, Conservatori e Riformisti europei, un gruppo che potrebbe accogliere a breve anche l’amico premier ungherese Viktor Orban, fuoriuscito dai popolari.
Ma ha bisogno di tenersi alla larga dall’estrema destra del gruppo Identità e Democrazia dove siedono fra gli altri la Lega di Matteo Salvini, la destra maggioritaria in Francia di Marine Le Pen, e soprattutto un partito apertamente neonazista come il tedesco AfD, Alternative fur Deutschland. Le Pen e AfD sono anche troppo vicine alla Russia di Vladimir Putin, inclusi anche finanziamenti ricevuti, mentre la linea della Meloni premier è fortemente atlantista.
In questo quadro, allearsi con il partito Reconquete, Riconquista di Eric Zemmour è il male minore. Marion Marechal, che fa parte di Reconquete e ha annunciato l’ingresso nel gruppo europeo di Meloni, ha lanciato un appello al Partito Popolare a fare una scelta: “continuare con l’alleanza con i socialisti, o tornare a una linea politica di destra”.
I molti incontri fra Meloni e Von der Leyen degli ultimi mesi e in particolare la linea comune sul dossier migrazioni lasciano pensare che la premier italiana abbia già un accordo proprio per questa soluzione. Eric Zemmour è un personaggio eccentrico e imbarazzante ma molto più gestibile di Marine Le Pen.