Roma, 8 feb. (askanews) – “Un lavoro gigantesco, una discarica abbandonata nel cuore di Roma”. Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha definito le operazioni di bonifica e sbarazzo condotte da Ama presso l’ex Mattatoio di Testaccio svolte da in collaborazione con la polizia locale e Spe (Sicurezza pubblica emergenziale). “La bonifica è una parte fondamentale per creare uno dei più grandi centri culturali d’Europa nel Mattatoio grazie a una collaborazione tra il Campidoglio, l’università, l’Accademia di Belle Arti, tanti soggetti diversi che daranno vita a uno dei luoghi più belli di Roma che oggi è completamente nel degrado” ha aggiunto il sindaco Gualtieri che ha presenziato all’avvio dei lavori insieme agli assessori all’Ambiente Sabrina Alfonsi, al Patrimonio Tobia Zevi, alla cultura Miguel Gotor e al dg di Ama Alessandro Filippi.
“Sono già state tolte 30 tonnellate di rifiuti e arriveremo a 100 per poter partire coi vari cantieri- ha spiegato il sindaco – Quello dell’Accademia è già avanzatissimo e stiamo per concludere. Poi c’è il cantiere Pnrr, poi Roma Tre, il Centro della Fotografia: tutti tasselli per quello che diventerà un luogo pubblico della cultura e della creatività per i giovani e tutti i romani dove oggi c’è un livello di degrado incredibile”. Una situazione, ha sottolineato Gualtieri “che si protraeva da decenni e che finalmente si chiude: Ama sta facendo un lavoro enorme. È un lavoro collettivo per cui stiamo mettendo insieme tanti finanziamenti. I rifiuti ora sono tantissimi, e stiamo cercando di differenziarli”.
In azione per l’imponente operazione, che dovrebbe concludersi entro una decina di giorni, 15 uomini di Ama con 4 mezzi vasca, un bobcat, una cassa ragno e un autocarro. Durante lo sgombero è stata presa in carico dai sevizi sociali una persona di circa 60 anni con alcune patologie che si rifugiava nell’area.
”Per il futuro centro della cultura vogliamo creare una gestione unitaria, un ‘condominio´ che gestirà insieme tutti questi aspetti – ha concluso Gualtieri -. La scadenza è quella del Pnrr, ma altri interventi sono già partiti. È il più grande investimento su una infrastruttura culturale che a Roma si vede da decenni, vogliamo fare un luogo più grande e bello di quello di Madrid che è il modello a cui ci ispiriamo”.