Roma, 8 feb. (askanews) – Le relazioni tra Mosca e Roma oggi “non sono di molto” migliori rispetto al periodo dell’invasione nazifascista dell’Unione Sovietica nel 1941-1943, con l’Italia che “ha aderito pienamente alle misure di pressione esercitate dall’Occidente sulla Russia, tanto che in Italia si parla ormai apertamente di guerra ibrida contro il nostro Paese”. Così. Una una intervista alla Tass, ripresa da “La Repubblica”, l’ambasciatore Alexei Paramonov lancia un monito durissimo al governo Meloni: “”Con l’inizio della sua presidenza del G7, sta attivamente rivendicando il ruolo di “capo coordinatore” di questo quartier generale antirusso dell’Occidente”. E ha aggiunto: “La posizione delle autorità ufficiali nei confronti della Russia è prevalentemente sgarbata, di natura essenzialmente ostile”. Paramonov nell’estate scorsa ha sostituito a Roma Sergey Razov. “Sono già stati approvati otto pacchetti di aiuti militari, comprendenti un’ampia gamma di armi letali” ha detto l’ambasciatore elencando l’appoggio italiano all’Ucraina. “L’altro giorno il ministro della Difesa ha dichiarato che il Paese è tra i primi cinque fornitori di sistemi bellici al regime di Kiev. Eccoli i ‘bravi’ italiani”. Paramonov, comunque evidenzia che in Italia c’è un “numero crescente di associazioni e movimenti politici che spingono per normalizzare le relazioni con Mosca e fermare l’escalation tra l’Occidente e la Russia”. Sulla presidenza italiana del G7 l’ambasciatore dice che “Non è da escludere che, su pressione dell’ala anglosassone, l’enfasi sia posta sull’elaborazione di misure antirusse, tra cui l’inasprimento delle sanzioni e la ricerca di una formalizzazione giuridica del sequestro illegale di beni sovrani russi”. L’ambasciatore scaglia una frecciata al governo Meloni: “Se si considerano le principali sedi degli eventi del G7 – un resort in Puglia, l’isola di Capri, Venezia – è ovvio che la ‘destinazione turistica’, cioè accogliere e nutrire bene gli ospiti, non è oggetto di minore attenzione nelle attività della Presidenza italiana del G7 rispetto ad altre cosiddette priorità internazionali”.