Agricoltura, riunita a unità di crisi regionale siciliana – askanews.it

Agricoltura, riunita a unità di crisi regionale siciliana

Sammartino: “Ricordiamo a Europa che produttori non sono nemici dell’ambiente”
Feb 8, 2024

Palermo , 8 feb. (askanews) – Il governo regionale procederà, nella prossima seduta di giunta, alla declaratoria di calamità eccezionale per siccità severa con la possibilità di attivare l’intervento straordinario della Protezione civile per la salvaguardia del patrimonio zootecnico in modo da far fronte alla mancanza di foraggio e acqua. È questa una delle novità emerse nel corso della prima riunione operativa dell’unità di crisi, istituita dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

La task force, presieduta dall’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, si è riunita ieri pomeriggio con le rappresentanze di Confagricoltura, Cia, Confcooperative, Legacoop, e con i movimenti che nelle ultime settimane, con la marcia dei trattori, hanno chiesto attenzione alla politica europea, nazionale e regionale. Dell’unità di crisi fanno parte anche i dirigenti generali dei dipartimenti interessati, ovvero Dario Cartabellotta (Agricoltura), Fulvio Bellomo (Sviluppo rurale), Salvatore Requirez (Dasoe), Calogero Burgio (Acqua e rifiuti), Salvo Cocina (Protezione civile) e il segretario generale dell’Autorità di bacino, Leonardo Santoro.

“Un incontro proficuo e operativo improntato all’ascolto e al confronto, nel corso del quale ho fatto il punto su alcune misure che introdurremo nei prossimi giorni – dichiara l’assessore Sammartino – per mettere in sicurezza un comparto strategico per la nostra economia. Per farlo servono fondi. E per questo in Conferenza Stato-Regioni ho avanzato la richiesta di regionalizzare le risorse e la gestione del rischio climatico per la programmazione 2023-2027». «La Regione Siciliana c’è e farà la propria parte, ma all’Unione Europea dobbiamo ricordare – aggiunge Sammartino – che l’agricoltore non è nemico dell’ambiente, che la sostenibilità deve essere anche economica e sociale e che la neutralità climatica non può sacrificare la sicurezza e la sovranità alimentare, cioè il diritto dei popoli ad avere cibo sicuro in quantità e qualità. Ben venga la transizione ecologica, ma di concerto con gli agricoltori e non contro di loro. Alcune politiche ambientali comunitarie alla lunga possono ottenere esiti opposti, come pagare gli agricoltori per non coltivare i terreni, mentre andrebbe incentivata, al contrario, la coltivazione sostenibile dei suoli che potrebbe far aumentare la produzione alimentare e ridurre parallelamente le emissioni di gas serra”.