Wonderful: all'asta i costumi e gli accessori della serie The Crown – askanews.it

Wonderful: all'asta i costumi e gli accessori della serie The Crown

Carrozze, la facciata di Downing Street e tanti, tanti abiti
Feb 7, 2024
Roma, 7 feb. (askanews) – Appassionati di “The Crown”, fan della monarchia britannica in questi tempi difficili, rifatevi gli occhi: sono i costumi e gli attrezzi di scena della serie Netflix, tutte e sei le stagioni, all’asta a Londra per la casa Bonhams. Dalla replica della carrozza dorata tappezzata di velluto cremisi per le grandi occasioni di Elisabetta II, un vero unicum, alle copie dei manti regali per le incoronazioni – rivisti dal vero nel maggio scorso a Westminster quando Carlo III è salito al trono. Alla finta facciata del numero 10 di Downing Street, in caso si volesse avere in salotto la porta di casa del primo ministro; ai più abbordabili accessori del Winston Churchill della prima stagione, occhiali, bombetta, attrezzi del suo hobby prediletto, la pittura.

Ma soprattutto, vestiti. Tutti quelli indossati dalle attrici, repliche perfette di quelli veri documentati da foto e filmati. L’abito da ballo con stola di pelliccia portato da Claire Foy, la giovane Elisabetta. Il celebre tailleur rosa di Jackie Kennedy dopo l’assassinio del marito. Il tubino nero detto “revenge dress”, l’abito della vendetta, portato da Elizabeth Debicki come Lady Diana dopo il divorzio da Carlo.

“L’aspetto fashion della serie è stato incredibile” dice Meg Randell, capo della moda alla casa d’aste Bonhmans. “In ogni stagione c’era un dipartimento dedicato ai costumi e sono per lo più interamente fatti a mano su misura, sono pezzi di alta moda”.

“Molti degli attori hanno detto che la bellezza degli abiti li ha aiutati a entrare nel personaggio, a immedesimarsi”

“Per esempio guardate questo outfit portato da Elizabeth Debicki come lady Diana; si sono messi in contatto con Harvard e hanno ricreato questa felpa col collo a barchetta proprio per Netflix, insomma, è un pezzo originale ma fatto di recente e non negli anni Novanta”.