Roma, 7 feb. (askanews) – Anche se l’esito era scontato, con un quinto mandato dietro l’angolo e nessuna chance per i sei sfidanti, il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev non si è accontentato di vincere ma ha stravinto le elezioni presidenziali anticipate. Lo spoglio è appena iniziato, i dati preliminari comunicati dalla Commissione elettorale centrale e i tre exit poll presentati alla chiusura delle urne all’Hilton di Baku non lasciano spazio a dubbi: Aliyev ha registrato una vittoria assoluta, con un consenso del 92,01%. Al di sopra anche dell’86% che aveva ottenuto nelle precedenti presidenziali del 2018.
Sono passati appena sei anni dall’ultimo voto (ne mancava uno alla fine del mandato settennale), ma il presidente azerbaigiano ha deciso di indire il voto anticipato, a dicembre 2023 per segnare l’inizio di una nuova era dopo la liberazione dei territori del Karabakh, dove oggi, per la prima volta dall’indipendenza di Baku sono stati istituiti 26 seggi e gli elettori hanno potuto votare. Lo stesso presidente Aliyev ha votato con la first lady Mehriban Aliyeva e i membri della famiglia, nel seggio elettorale 14 del distretto elettorale 122 nella città di Khankendi, nel cuore del Karabakh.
Armenia e Azerbaigian, dopo due guerre, hanno firmato un dichiarazione che punta a raggiungere un accordo di pace storico tra i due Paesi, che continuano gli incontri diplomatici per risolvere i punti ancora controversi e di distanza, dai confini alla Costituzione armena che contiene in sè elementi che richiamano all’area del Karabakh. Ma per molti a Baku questo potrebbe essere l’anno della svolta definitiva sul tema e per la creazione di un Caucaso stabile.
Intanto, Aliyev, al potere dal 2003, in seguito alla morte del padre Heydar, prolunga la sua permanenza al potere ormai ultraventennale, iniziando un nuovo mandato di sette anni, con un forte consenso popolare e il 76% di affluenza al voto, anche questo dato in aumento dal 74% del 2018.
Le votazioni sono state seguite da un folto gruppo di osservatori, oltre 90mila, 790 internazionali, anche rappresentanti dell’Osce, tra cui una delegazione parlamentare italiana che ha dichiarato di aver assistito a “elezioni trasparenti, conformi agli standard internazionali” in cui si segnala la partecipazione dei “giovani con grande entusiasmo, un segno di democrazia”, ha detto il deputato Andrea Di Giuseppe.
Le congratulazioni di diversi leader internazionali non si sono fatte attendere subito dopo gli exit poll: il presidente turco Recep Tayyp Erdogan e il premier ungherese Viktor Orban tra gli altri.
(di Daniela Mogavero)