Milano, 6 feb. (askanews) – Alessandra Amoroso è per la prima volta in gara al Festival di Sanremo con il brano “Fino a qui” (Epic / Sony Music). Incontrando i giornalisti ha raccontato la sua sofferenza e in lacrime ha letto un suo scritto: “Porto a Sanremo un brano che parla di cadute, che ci si trova inevitabilmente ad affrontare. Nell’ultimo anno io sono caduta e sono qui a raccontarvi la mia caduta. Mi sono trovata a sopraffatta da situazioni che in 15 anni di carriera non mi ero mai trovata a frontaggiare. Una valanga d’odio mi ha investito, parlo di insulti gravi e minacce di morte. Quella valanga è iniziata prima del grande concerto a San Siro, dopo ho iniziato a capire quello che stava accandendo” ha detto Alessandra che poi ha letto alcuni dei pesantissimi insulti ricevuti.
“Ho ricevuto migliaia di questi commenti che mi hanno ferito profondamente, la mia reazione è stata la rabbia, mentre cercavo di capire come affrontare l’odio dai social. Una sera a cena a Lecce una persona mi ha detto: allora non sei così stronza come dicono. Ho realizzato come stava cambiando anche dentro di me l’immagine che ho di Alessandra. Sentivo la necessità di stare lontano, ma a febbraio mi sono resa conto di dover tornare in Italia e affrontare quello che avevo lasciato, lo dovevo a me a a chi non mi ha abbandonata. Ho ripreso il percorso di spicoterapia e non è stato facile. Ho trovato una prospettiva nuova su me stessa e sul mio lavoro e così mi sono riavvicinata alla musica. Il brano che mi hanno proposto Takagi e Ketra mi corrispondeva, aveva riferimenti all’odio. L’immagine dell’uomo che cade la 50 esimo del testo l’ho interpretata al mio modo, dandole un nuovo significato. Questo brano è un abito che mi sono cucita addosso, le cadute fanno parte della vita di tutti e spero che questo abito si adatto alla vita di tutti e diventi un messaggio positivo a chiunque stia vivendo un momento di difficoltà. Per questo l’ho presentato a Sanremo, ho sempre dichiarato che avrei aspettato la canzone giusta per partecipare in gara, e questa credo lo sia, per questo dico “Fino a qui, tutto bene”.
Scritto dalla stessa Alessandra insieme a Takagi, Ketra, Federica Abbate e Jacopo Ettorre, “Fino a qui” è una ballad intensa che parla di cadute, difficoltà che nella vita ci si trova inevitabilmente a dover affrontare, ma anche di come ci si possa rialzare da queste “cadute”, ritrovandosi ad avere una prospettiva totalmente nuova sulle cose.
A dirigere l’orchestra per Alessandra Amoroso sarà il Maestro salentino Francesco Mancarella.