Milano, 6 feb. (askanews) – “Uno dei leader dei repubblicani MAGA” è a Mosca annuncia la Cnn, ma il Cremlino per due giorni di fila non commenta le voci su una possibile intervista del presidente russo Vladimir Putin con Tucker Carlson, ex anchorman licenziato da Fox News che ha lanciato il suo servizio on demand in streaming e che sostiene Donald Trump. Tuttavia è evidente che la questione sta lievitando e si staglia proprio sullo sfondo di due campagne presidenziali, in Russia e soprattutto negli Usa. “Al momento non abbiamo nulla da segnalare. Se tali piani verranno attuati vi informeremo”, ha detto brevemente il portavoce di Putin Dmitri Peskov ieri. Oggi interrogato sull’auto di Carlson avvistata in uscita dall’amministrazione presidenziale, ha ripetuto: “non commento i movimenti del giornalista americano”.
Intanto Jen Psaki, ex portavoce della Casa bianca e presentatrice della Msnbc (la stessa dove ha lavorato Carlson prima di Fox) nel programma “Inside with Jen Psaki” ha esposto come il Partito Repubblicano sia passato dal definire Putin e il suo regime un “nemico geopolitico” all’ostruzionismo nei confronti dei nuovi aiuti necessari per contrastare l’invasione dell’Ucraina. Psaki ha anche mostrato diversi passaggi proprio relativi a Carlson, dove il giornalista su Fox News definisce “una disputa di confine con una nazione chiamata Ucraina” la guerra sul continente europeo attualmente in corso.
In altri passaggi mandati in onda dalla Msnbc e ancora risalenti a Fox News, Carlson si chiede perché dovrebbe considerare Putin un nemico. Cnn a sua volta ha sottolineato che “probabilmente” è a Mosca per “intervistare Putin”, “sicuramente per aumentare la celebrità” del leader russo. Il tutto mentre i media russi si consumano in speculazioni e seguono il reporter politico ovunque, mostrandolo al Bolshoi e al ristorante. Persino mentre utilizza il wifi “gratuito” di Mosca, quasi fosse un testimonial dei servizi offerti dalla città.
Da che parte stia Carlson è chiaro. Donald Trump si è assicurato il suo appoggio di figura mediatica conservatrice che una volta disse, in un messaggio, di odiare l’ex presidente Usa. “Sono diventato un attivo sostenitore di Trump quando hanno fatto irruzione a Mar-a-Lago la scorsa estate. Questo proprio non lo sopporto”, ha detto Carlson in un’intervista a fine novembre e a meno di un anno dalle presidenziali Usa.
Alcuni media russi hanno scritto che l’intervista di Putin con Carlson ci sarà e avrà due format. Intervista personale con ‘l’eroe del giorno’ e alcuni brevi video della serie “conversazioni in piedi”. E potrebbe uscire in una data simbolica: il giorno dell’inizio della guerra in Ucraina, ovvero il 24 febbraio. Il resto dei video “stuzzicherà l’appetito” per 10-12 giorni mentre sia la Russia che gli Usa sono entrate nell’anno delle elezioni presidenziali (a marzo per Mosca e a novembre per gli Stati Uniti).
L’atteggiamento appassionato del pubblico russo nei confronti dell’arrivo di Tucker Carlson a Mosca è comprensibile e si spiega con il desiderio di essere parte o vicini all’Occidente, trama eterna della storia e della cultura russa, che al momento va a infrangersi pesantemente contro rapporti sempre più tesi con l’Occidente stesso, dovuti principalmente alla brutale invasione russa dell’Ucraina.
(di Cristina Giuliano)