Milano, 6 feb. (askanews) – Nascere con una malformazione del volto può significare dover fare i conti con la paura di non essere accettati o di essere vittima di bullismo. Ecco perché è importante per i pazienti costruire una buona percezione di sé stessi: in occasione della Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo, la fondazione Operation Smile Italia Ets ribadisce l’importanza della figura dello psicologo all’interno del percorso multidisciplinare per la cura della labiopalatoschisi: in sinergia con altre professionalità (chirurgo, ortodontista, logopedista), quella dello psicologo riveste un ruolo centrale, perché accompagna il paziente nell’accettazione di sé e nella sfera delle relazioni sociali.
“Una serie di studi ha messo in luce come un buon concetto di sé aiuti i bambini e i ragazzi a ottenere dei successi, sia da un punto di vista relazionale che da un punto di vista di rendimento scolastico. In questo lavoro di costruzione di una buona percezione di sé stessi, è necessario anzitutto il dialogo tra scuola e famiglia – afferma la dottoressa Gaia Campanale, psicologa clinica del Centro di Cura e formazione Operation Smile di Milano, presso l’ospedale Asst Santi Paolo e Carlo – L’effetto di eventuali fattori di rischio può infatti essere maggiore nei soggetti che hanno un basso concetto di sé o che si sentono inadeguati”.
Il senso di inadeguatezza è uno dei segnali d’allarme in caso di bullismo: la famiglia e gli educatori hanno un ruolo fondamentale nel cogliere comportamenti insoliti da parte della vittima, tra cui disturbi del sonno o della condotta alimentare, disturbi psicosomatici o mancanza di interesse verso eventi sociali che includono altri coetanei. All’interno del percorso di cure multidisciplinare che offre Operation Smile, i colloqui tra psicologo e genitori sono costanti per comprendere i bisogni specifici dei pazienti e delle loro famiglie, ma soprattutto per definire la priorità degli interventi dei diversi operatori. “L’obiettivo principale dell’assistenza psicologica fornita da Operation Smile è quello di preparare la coppia genitoriale ad accogliere una nuova immagine del loro bambino e ad accompagnarla nelle prime fasi della vita – conclude la dottoressa Campanale – Il nostro intervento è dunque orientato a validare il vissuto emotivo che si manifesta durante il percorso di cure e ad accogliere i diversi bisogni che possono emergere durante l’infanzia, l’adolescenza e la prima età adulta del paziente”.