Milano, 6 feb. (askanews) – “Non un cambio di passo, ma un arretramento. Solo obiettivi minimi per le assegnazioni, niente per gli indigenti”. La consigliera regionale del Pd in Lombardia Carmela Rozza commenta così le direttive date dalla Regione ad Aler per il 2024, approvate ieri dalla giunta Fontana. “A fronte di 19.400 alloggi vuoti – ha sottolineato Rozza – certificati dalla missione valutativa del Comitato paritetico di controllo sulla legge 16 (Legge sull’edilizia pubblica) e a fronte di una restituzione che lo stesso Piano casa quantifica in 4 mila alloggi all’anno, ad Aler si assegna l’obiettivo di aumentare le assegnazioni del 10%. Un numero risibile, se si pensa che, per esempio, a Milano, dove nel 2022 si sono assegnati 1500 alloggi se ne consegnerebbero solo 150 in più. Il futuro degli alloggi di edilizia pubblica è restare vuoti. Ma non solo. Ci si pone l’obiettivo di ridurre gli abusivi del 20%, ma anche in questo caso si tratta di una percentuale modestissima, poco più alta di quella che si stima per il 2023”.
“Ma quello che è più grave – ha osservato Rozza – è che non c’è alcuna traccia delle assegnazioni agli indigenti. Per loro c’è un tetto del 20% sulle assegnazioni, ma non si sa a quale numero di alloggi si riferisca la percentuale. E questo nonostante il numero di nuovi poveri sia in crescita. A Milano, per esempio, molti clochard sono persone con un lavoro povero, ma non hanno neppure diritto alla casa popolare. Si prevedono, inoltre, bandi per le famiglie con Isee compreso tra i 10 mila e i 16 mila euro e bandi per quelle con Isee da 14 a 40 mila euro, ma non si precisa quali alloggi saranno messi a disposizione e non si fa cenno a un aumento del personale necessario per il raddoppio delle pratiche da seguire”.
“Nelle 46 pagine della delibera regionale – ha commentato Rozza – sono indicate soprattutto le informazioni che le Aler devono garantire alla Regione. Gli obiettivi sono risibili, abbastanza facili da raggiungere, il che assicura ai direttori generali il premio di produzione”. “La vera necessità – ha concluso Rozza – è riscrivere, come chiediamo da anni, la legge sull’edilizia pubblica. Serve individuare strumenti di semplificazione nell’ assegnazione degli alloggi e semplificare le domande. Ad oggi la gestione è accentrata in Regione e non è in grado di rispondere ai bisogni abitativi dei territori della Lombardia”.