Roma, 6 feb. (askanews) – “Dopo dieci anni, ci ritroviamo a discutere gli stessi temi e con gli stessi strumenti, perché continuiamo a commettere lo stesso errore: inseguiamo soluzioni al problema dell’indotto, che ha contribuito a tenere in piedi lo stabilimento di Taranto, ma non consideriamo che il modo migliore per salvaguardarlo e, con esso, tutelare un pezzo importante dell’economia del Mezzogiorno, è inserirlo in una visione chiara sulla politica industriale e sulla competitività del Paese”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in audizione al Senato sul decreto ex Ilva, chiedendo “un piano di politica industriale” e rifiutando la logica di un dibattito “ancorato al se attivare e come gestire una procedura concorsuale”.
“Come Confindustria, ci rendiamo disponibili sin d’ora – ha assicurato Bonomi – per l’apertura di un tavolo, con i ministeri competenti, per definire le misure necessarie a dotare l’Italia di un piano industriale per l’acciaio, che ricomprenda il ruolo strategico della produzione di Taranto”.
Mlp