Milano, 6 feb. (askanews) – Dalle nuove sfide tecnologiche, alla cybersecurity, alle energie rinnovabili, agli effetti dello Space Weather sulla vita di tutti noi sulla Terra; sono i progetti presentati alla conferenza sulle “discipline Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics) nella Difesa”, promossa dal Ministero della Difesa e organizzata alla Scuola Militare “Teulié” di Milano, in occasione della settimana nazionale delle discipline Stem.
Protagonisti 4 gruppi di studio, composti da allieve e allievi di ciascuna delle quattro Scuole Militari italiane: la Nunziatella di Napoli e, appunto, la Teulié di Milano dell’Esercito, il Collegio “Morosini” di Venezia della Marina e la Scuola Militare Aeronautica “Giulio Douhet” di Firenze dell’Aeronautica Militare.
Alla conferenza, aperta da un messaggio di saluto del ministro della Difesa, Guido Crosetto e da un video della ministra per le pari opportunità, Eugenia Roccella, erano presenti, tra gli altri, le parlamentari Marta Schifone, prima firmataria della Legge sull’Istituzione della settimana nazionale delle discipline Stem, Paola Frassinetti, sottosegretaria all’Istruzione e al Merito e Isabella Rauti, sottosegretaria alla Difesa.
“Per noi – ha detto la senatrice Rauti – l’investimento sulle materie Stem è fondamentale. Non solo perché riguarda i nostri licei militari (ben quattro in Italia) ma, soprattutto, perché puntiamo a ridurre due gap: quello di genere ovvero poche donne laureate Stem ma anche un gap di formazione rispetto ad altri Paesi europei e, soprattutto, soprattutto per la sicurezza nazionale per la difesa del futuro queste materie diventano cruciali. Le sfide sono sempre più ibride, le minacce sempre più complesse e, quindi, è evidente che la difesa per la sicurezza nazionale e internazionale deve investire su queste materie per attrezzarsi a fronteggiare minacce sempre più complesse”.
A fare da padroni di casa, gli allievi della “Teulié” autori di un interessante studio sulle cosiddette “Terre rare”.
“Sicuramente la Difesa si sta concentrando, negli ultimi anni, in questo ambito, in questi argomenti – hanno spiegato – il nostro progetto, in particolare, si è occupato del recupero di terre rare a partire da rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche che è un argomento molto spinoso che ha riguardato anche l’Europa negli ultimi anni”.
Particolarmente coinvolgente e motivante, per i giovani in sala, militari ma anche civili, l’intervento della professoressa Amalia Ercoli Finzi, prima donna italiana laureata in Ingegneria Aerospaziale, docente al Politecnico di Milano e protagonista di diverse missioni spaziali, tra cui la missione Rosetta dell’Esa sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
“Le materie Stem sono fondamentali per il nostro futuro – ha spiegato – perché rappresentano lo strumento per avere in mano il futuro. Le materie vanno benissimo, in particolare, per le donne perché noi abbiamo quelle capacità interdisciplinari, le cosiddette soft skill che consentono di mettere insieme competenze che vengono da ambiti diversi ma per un unico scopo che è il bene dell’umanità”.