Roma, 5 feb. (askanews) – L’Ocse conferma nuovamente le previsioni di crescita economica dell’Italia: sul Pil è attesa una espansione dello 0,7% quest’anno e una accelerazione al più 1,2% nel 2025. Le stime, contenute in un aggiornamento di interim sono in linea con quelle indicate nell’Economic Outlook dello scorso 29 novembre, che peraltro erano state reiterate nel rapporto sull’economia italiana pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione allo sviluppo economico il 22 gennaio.
Contestualmente, l’ente parigino ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per l’insieme dell’area euro, allo 0,6% quest’anno (0,3 punti percentuali meno rispetto a novembre) e 1,3% il prossimo (0,2 percentuali in meno). Per la Germania stima dopo un meno 0,1% del Pil nel 2023 un più 0,3% quest’anno (0,3 punti percentuali in meno da novembre) e un 1,1% nel prossimo (-0,1 punti). Per la Francia 0,6% di crescita quest’anno (-0,2 punti in meno) e 1,2 il prossimo (dato invariato rispetto a novembre). L’attesa di crescita più forte riguarda la Spagna con l’1,5% quest’anno (più 0,1 punti) e più 2% il prossimo (dato invariato).
L’Ocse ha ritoccato al rialzo le previsioni di crescita economica globale di quest’anno al 2,9% mentre ha confermato l’attesa sul 2025 al 3%. Le stime sono contenute in un aggiornamento di interim che segna una revisione rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto alle previsioni dell’Economic Outlook di novembre. Per l’eurozona l’Ocse ha tagliato di 0,3 punti la stima di crescita di quest’anno, al più 0,6%, e di 0,2 punti percentuali quella sul prossimo all’1,3%. Per gli Stati Uniti ha rivisto al rialzo la stima di crescita di quest’anno di 0,6 punti percentuali al 2,1% e confermato l’attesa sul 2025 all’1,7%. Per la Cina l’Ocse ha confermato la previsione di crescita del 4,7% per quest’anno e del 4,2% il prossimo.L’economia che cresce di più a livello globale tra quelle elencate resta l’India, con un 6,2% di espansione quest’anno (0,1 punti percentuali in più) e 6,5% il prossimo. L’Ocse ha poi effettuato una revisione a rialzo sul Pil della Russia e dopo il 3,1% di crescita del 2023, nonostante le sanzioni decise dai paesi del G7 e altri Stati occidentali per l’invasione dell’Ucraina, sul 2024 è atteso un più 1,8% (0,7 punti percentuali in più rispetto alle stime precedenti) mentre sul 2025 è stato confermato un più 1%.
Dall’Ocse arriva comunque un avvertimento per tutti: gli attacchi alle navi nel Mar Rosso spingono costi e tempi trasporto, e le tensioni in Medio Oriente possono pesare sulle attività economiche e di conseguenza spingere di nuovo l’inflazione. Gli attacchi sulle navi nel Mar Rosso hanno fatto salire fortemente i costi di trasporto marittimo e allungato i tempi di consegna, danneggiando le scadenze di produzione e aumentato le pressioni sui prezzi, afferma l’Ocse nell’aggiornamento di interim del suo Economic Outlook. Più in generale le elevate tensioni geopolitiche rappresentano un rischio rilevante sul breve termine, sia per l’attività economica sia per l’inflazione, secondo l’ente parigino in particolare il conflitto in Medioriente dovesse avere ricadute sui mercati delle energia. Il persistere di pressioni sui prezzi dei servizi potrebbe anche generare spinte rialzo a sorpresa sull’inflazione generale e innescare inasprimenti delle aspettative sulle politiche monetarie. La crescita, poi, aggiunge l’Ocse, potrebbe risultare meno forte del previsto.