Il Dap blocca la presentazione del libro di Amato a San Vittore, è polemica – askanews.it

Il Dap blocca la presentazione del libro di Amato a San Vittore, è polemica

Mirabelli(Pd): scelta preoccupante, interrogazione per sapere ragioni
Feb 5, 2024

Milano, 5 feb. (askanews) – Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, organo del ministero della Giustizia, ha bloccato la presentazione nel carcere di San Vittore del libro dell’ex presidente della Consulta Giuliano Amato “Storie di diritti e democrazia. La Corte costituzionale nella società”. L’evento, che era in programma domani alle 11, era organizzato dall’ufficio del Garante delle Persone Private della Libertà Personale del Comune di Milano, Francesco Maisto, insieme alla direzione della casa circondariale. Era previsto il coinvolgimento dei detenuti del Progetto “Costituzione Viva”, in un dialogo con lo stesso Amato e la la coautrice del volume, Donatella Stasio.

“Stamattina alle 11,30 abbiamo appreso con meraviglia e imbarazzo che Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non ha autorizzato la presentazione del libro” ha riferito Maisto in una nota. “Non conosciamo le motivazioni ufficiali di questa inopinata decisione giunta a 24 ore dall’evento, né possiamo ritenere, in mancanza di chiarimenti pur richiesti ripetutamente, che dipenda da fattori organizzativi come i tempi della richiesta di autorizzazione o la natura del libro visto che parla di Costituzione” ha aggiunto il Garante.

Tanto più che il libro, ha osservato, “rappresenta la continuazione ideale del ‘Viaggio della Corte nelle carceri’ a seguito del quale è nato a San Vittore il Progetto formativo pei i detenuti denominato ‘Costituzione Viva’, con il quale gli autori del libro hanno mantenuto un legame e con il quale avrebbero dialogato anche in questa occasione”. Fatto sta che la scelta del Dap ha provocato la protesta dell’opposizione, che con il senatore del Pd e vicecapogruppo a Palazzo Madama, Franco Mirabelli, ha annunciato una interrogazione urgente al ministro Nordio per sapere la ragione dello stop. “La scelta del Dap è preoccupante e, soprattutto, sarebbe grave se fosse legata al merito della presentazione o peggio ai relatori” ha commentato il senatore dem.