Milano, 5 feb. (askanews) – “È indispensabile promuovere un tavolo di lavoro dedicato a ridefinire i sistemi di controllo, elevando il ruolo del Collegio sindacale a organo di secondo livello. Questa prospettiva innovativa, già in atto per le società quotate, si presenta come una soluzione moderna a fronte delle attuali sfide. Un paradosso emerge in modo evidente: da un lato, le aziende stanno incontrando notevoli difficoltà nel reperire professionisti disposti ad assumere tali responsabilità; dall’altro, diverse compagnie assicurative rifiutano di fornire copertura, creando ostacoli insormontabili per i professionisti del settore. La creazione di un quadro normativo e organizzativo più efficace diventa quindi cruciale, al fine di agevolare l’assunzione di incarichi e garantire una copertura assicurativa adeguata per i professionisti, contribuendo così a ristabilire l’equilibrio nel settore”. Lo ha detto Marcella Caradonna, presidente dell’Odcec di Milano nel corso del Cnpr Forum, organizzato dalla Cassa di previdenza dei Ragionieri commercialisti e degli Esperti contabili.
In merito alla riforma fiscale, il presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino, Luca Asvisio, ha sottolineato l’importanza del ruolo del commercialista nel rapporto tra fisco e contribuente. “L’aspettativa degli iscritti è alta – ha detto – ma il dialogo spesso risulta difficile. Si discute di un possibile nuovo calendario fiscale per alleviare il carico di lavoro degli studi, che sono spesso bloccati da aprile a novembre a causa delle dichiarazioni”.
Enrico Terzani, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze, ha messo in evidenza “la cooperazione tra ‘Agenzia’ e contribuente mediante un accordo preventivo sottoscritto con la mediazione dei professionisti. “Attualmente – ha detto Terzani – limitata alle aziende con un fatturato superiore a 1 miliardo, la ‘cooperative compliance’ verrà estesa anche ad aziende con fatturati inferiori, contribuendo a contrastare l’evasione fiscale”.
Stefano Distilli, numero uno della Cassa Dottori Commercialisti, ha confermato lo stato ottimale dell’ente previdenziale per il biennio 2023/2024, con un bilancio previsto di oltre 11 miliardi di patrimonio e una crescita degli iscritti. “La CdC – ha detto – pilastro del sistema fiscale, raccoglie 12 miliardi di contributi ed eroga prestazioni per 7,7 miliardi, versando annualmente 650 milioni di imposizione diretta e generando indirettamente altri 2 miliardi di imposizione fiscale”.
Secondo Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, “stiamo plasmando il futuro delle Casse di previdenza privatizzate attraverso una gestione attenta, che ci protegge dagli impatti del generale invecchiamento della popolazione”.
“La nostra prospettiva di sostenibilità è solida – ha aggiunto Pagliuca – e intendiamo perseverare su questa strada, adottando un approccio sempre più proattivo per il bene dei nostri iscritti. Da meri ‘erogatori’ di previdenza, abbiamo ampliato la nostra offerta includendo assistenza sanitaria integrativa e avanzando verso un modello di welfare attivo. Ci impegniamo a identificare sistemi di incentivazione per favorire l’attività professionale, trasformando le risorse disponibili in opportunità tangibili per i nostri professionisti. Riteniamo che l’eliminazione della doppia tassazione sulle Casse possa innescare un incremento significativo di questo processo, permettendoci di disporre di risorse economiche supplementari. Benché la strada sia impegnativa, stiamo lavorando instancabilmente per rendere sempre più efficienti i nostri servizi e migliorare le prestazioni offerte”. (nella foto: Marcella Caradonna, presidente dell’Odcec di Milano)