Roma, 3 feb. (askanews) – “Un fiore, visto in Tunisia dentro un piccolo vaso di terracotta, il suo fusto leggero e forte adornava un angolo sino al tetto di una piccola casetta. Il profumo sprigionato riusciva a inebriare uno dei miei sensi. Gelsomino, fiore a cinque petali, di buon auspicio e profumatissimo. Nei paesi arabi il significato di questa graziosa corolla è l’amore divino. Sono certa che non avrei potuto scegliere un altro nome più appropriato per identificarla”. Si intitola “Jasmine e i suoi profumi” l’ultimo libero, edito dalla Di Carlo edizioni, è l’ultima fatica letteraria di Italia Bocconi, scrittrice siciliana, che ha deciso, forte della sua esperienza da infermiera, di sostenere, con l’attività autoriale, i progetti dell’Associazione di volontariato Pegaso Odv di Messina della quale fa parte da anni, in qualità di responsabile del disagio sociale.
“Il libro – spiega la Bocconi – racconta la storia di una donna fragile, le sue paure, la sua forza, il suo continuo fuggire e la sua voglia di aiutare il prossimo. Jasmine mi ha dato una meravigliosa opportunità di riflessione. Questa donna sempre alla ricerca di una dimensione, con i suoi sbagli, con i suoi bagagli sempre pronti per sfuggire dal suo difficile passato e spesso anche dal presente, ma sempre in piedi, nonostante le grosse difficoltà. Mi ha onorato, perché aprirsi così liberamente delle sue emozioni, delle sue lacrime che hanno colpito il mio essere e, per frangenti di tempo, sono diventate miei tutti i suoi racconti e le sue emozioni. Non nascondo che a ogni incontro ero sempre, alla fine, parecchio turbata, dovevo metabolizzare il suo dolore per poi trasmettere le sue emozioni, i suoi amori e le sue paure. Spero che la vita di Jasmine possa colpire il lettore, per far capire che si può rinascere e bisogna solo crederci”.
Aprirsi, raccontare non è semplice ma Jasmine, in un rapporto quasi ancestrale, ha deciso di fidarsi dell’autrice e di raccontare il suo vissuto: “All’inizio – svela la Bocconi – è stato difficile l’ascolto perché il suo dolore, i suoi singhiozzi e la sua voglia di rinascere in ogni sua caduta era comunque sempre tanta. Una donna apparentemente fragile, ma allo stesso tempo paragonabile a una pianta giapponese: il bambù. Quando il vento è forte, si piega ma non si spezza e finito il vento lei guarda sempre il cielo azzurro. Esperienze altrui che diventarono in parte le mie. Una donna, fatta di incertezze e profonde paure dettate dal suo triste vissuto. La voglia di rinascita e l’amore per la vita, fecero sì che questa piccola anima crebbe da sola. Non dimenticare che ogni gelsomino ha un suo racconto. Jasmine, ti ringrazio conclude la Bocconi- perché hai creduto in me”.