Milano, 1 feb. (askanews) – Arriva in Italia una nuova valvola per il trattamento della stenosi aortica severa, che perfeziona l’impianto transcatetere (TAVI), alternativa minimamente invasiva e sostenibile all’intervento a cuore aperto. Sviluppata da Medtronic è già adottata in due ospedali, il Policlinico di San Donato a Milano e il Policlinico Gaspare Rodolico di Catania.
“La stenosi valvolare aortica – ha detto ad askanews il professor Francesco Bedogni, direttore della cardiologia del Policlinico San Donato di Milano – è una patologia estremamente frequente nel paziente anziano al di sopra dei 75-80 anni, ed è legata al fatto che i lembi della valvole si irrigidiscono, quindi la valvola tende a non aprirsi bene, si riduce molto il flusso di sangue che passa attraverso questa valvola e questo comporta effettivamente degli adattamenti fisiopatologici che a lungo andare compromettono il buon funzionamento del cuore”.
Si tratta quindi di una patologia grave, che in Italia colpisce con alta incidenza. “All’inizio – ha aggiunto il professor Corrado Tamburino, direttore dell’Unità complessa di cardiologia, del Policlinico-università di Catania – la malattia non dà dei segni o dei sintomi, e di solito li dà o con una morte improvvisa o con scompenso, angina, sincope, dispnea o altri sintomi e segni minori. Ma se facessimo un’indagine ecocardiografica a tutti i pazienti italiani, al di sopra dei 75 anni troveremmo una malattia della valvola aortica in misura superiore al 4% e anche più della popolazione”.
La nuova valvola, denominata Evolut FX, consente di rendere ancora più efficace l’intervento in anestesia locale e senza chirurgia a cuore aperto, realizzato inserendo dei cateteri dalla zona inguinale. Con benefici per il paziente e per la gestione complessiva della malattia. “L’ultima generazione della prima valvola è la valvola Evolut FX – ha detto ancora Bedogni – che ha dei miglioramenti notevoli, già era una valvola molto piccola di diametro che quindi viene inserita anche in arterie femorali molto malate e soprattutto garantisce una migliore stabilità, una migliore navigazione in anatomie tortuose, una precisa rotazione, quindi possiamo posizionarla senza nessuna fatica anche in anatomie complesse”.
La nuova valvola è dotata di marker d’oro radio-opachi che rendono più facile il posizionamento e l’orientamento. Il nuovo sistema è dotato, inoltre, di un catetere di rilascio più flessibile che permette di ampliare il numero dei pazienti trattabili e garantisce al medico un miglior controllo ed una maggiore precisione durante le fasi di impianto.
“Tanto più sottile è il dispositivo – ha concluso Tamburino – tanto più breve la procedura, tanto più preciso è l’impianto, quanto minore è il danno psicologico, emotivo e fisico per il paziente. Con i dispositivi di ultima generazione noi mobilizziamo il paziente 4-6 ore dopo che gli abbiamo introdotto i cateteri nelle arterie femorali, una cosa che pochi pochissimi centri fanno. È anche un fatto mentale, capire che oggi si può fare questo e anziché avere delle degenze medie che in molti centri sono di 5, 6 o 10 giorni dopo l’impianto della valvola nel nostro centro nell’80% dei casi il paziente va a casa l’indomani”.
Grazie alla tecnologia è quindi possibile anche aumentare il turnover dei pazienti e ridurre le liste d’attesa.