Roma, 31 gen. (askanews) – Oggi la Commissione europea ha proposto di prorogare di un anno l’attuale liberalizzazione delle importazioni dall’Ucraina con ulteriori garanzie. Sebbene sia accolta con favore la decisione di mettere in atto meccanismi che salvaguardino i produttori dell’UE dall’impatto dell’aumento delle importazioni, le sei organizzazioni europee che rappresentano i settori dei cereali, dei semi oleosi, del pollame, delle uova e dello zucchero, non credono che questa proposta sia sufficiente. Lo si legge in una nota congiunta a firma di AVEC, CEFS, CEPM, CIBE, COPA-COGECA ed EUWEP.
Il gruppo di organizzazioni vede negativamente la decisione di basare la soglia per l’attivazione automatica delle necessarie misure di salvaguardia sulla media 2022/23 per pollame, uova e zucchero e ritiene “del tutto inaccettabile” l’esclusione di cereali e semi oleosi da tali misure automatiche. L’attuale sistema di licenze concordato tra l’Ucraina e i singoli Stati membri, come Romania e Bulgaria, per cereali e semi oleosi, “non fornisce una soluzione efficace a livello dell’UE e minaccia l’integrità del mercato unico dell’UE”.
“Anche se riteniamo che sia dovere e interesse dell’UE continuare a sostenere l’Ucraina – spiegano le sei associazioni – la soluzione all’attuale situazione riguardante l’impatto delle importazioni sui produttori dell’UE deve essere affrontata in modo efficace. Pertanto, noi, come produttori agricoli, siamo pronti a continuare a fare la nostra parte negli sforzi dell’UE per aiutare l’Ucraina. Sfortunatamente, riteniamo che questo sforzo non sia equamente condiviso, poiché il settore agricolo sostiene un onere sproporzionato e insostenibile”.
“Se le soluzioni messe in atto non saranno efficaci nell’affrontare il problema, sarà in gioco la sopravvivenza dei produttori europei di cereali, semi oleosi, pollame, uova e zucchero nei paesi vicini e oltre, così come il costante sostegno all’Ucraina”, concludono.
Tra le proposte di modifica suggerite, quella di basare l’attivazione automatica della salvaguardia sulla media annuale per gli anni 2021 e 2022 combinati e includere anche cereali e semi oleosi. Oltre a garantire che tutti i prodotti importati al di sopra di questa soglia debbano essere esportati al di fuori dell’UE e quindi transitare solo all’interno del mercato dell’UE.
“Le istituzioni – concludono – devono trovare un compromesso praticabile e una soluzione costruttiva per mantenere i flussi commerciali, proteggere i produttori dell’UE, aiutare i produttori ucraini a diversificare le loro esportazioni, ristabilire le vecchie rotte commerciali e limitare la loro dipendenza dal mercato dell’UE”.