Roma, 30 gen. (askanews) – “Nel Lazio sono 251 mila le persone che risiedono in Comuni dove non ci sono sportelli bancari, ben 6.000 persone in più nell’ultimo anno ed il 63% di loro ne è stato privato dal 2015 ad oggi. I dati sono quelli della First Cisl. Inoltre, ben 300.000 persone risiedono in Comuni dove è presente un solo sportello bancario. Per quanto riguarda le imprese, invece, 12.500 imprese laziali hanno sede in Comuni dove non è presente alcuna banca. Il sistema creditizio del Lazio ha conosciuto un notevole ridimensionamento rilevabile da tutti gli indicatori di settore: il numero dei dipendenti impiegati, il numero di sportelli operativi sul territorio e dei principali aggregati monetari che ne descrivono l’attività. Il numero di dipendenti è sceso da 28.106 del 2011 a 24.000 del 2023. Una perdita secca di 4.000 posti di lavoro e una chiusura di 800 sportelli bancari. E in questi ultimi due anni il trend è peggiorato”. Lo spiegano, in una nota, Enrico Coppotelli e Caterina Scavuzzo, rispettivamente segretari generali Cisl Lazio e First Cisl Lazio.
“Quando parliamo di desertificazione bancaria intendiamo dire che il sistema creditizio si ritira da quei territori e da quelle attività reputati maggiormente a rischio o comunque meno redditizi nell’intento di preservare il proprio conto economico. Le conseguenze sono tante e tutte negative. Si eroga meno credito, soprattutto alle famiglie e ai piccoli e medi imprenditori, agli artigiani. Più in generale ai lavoratori. E questo – sottolineano – finisce con il peggiorare le singole situazioni, soprattutto in un momento di grande difficoltà: poco lavoro, enorme precarietà, difficoltà a fronteggiare le singole situazioni”.
“Qualche mese fa, nel corso di un convegno della First Cisl, abbiamo avuto modo di dire che è necessaria una maggiore conoscenza e condivisione delle politiche creditizie, al fine di poter meglio indirizzare gli impieghi destinati a imprese e famiglie, rilanciando l’economia del Lazio in modo sostenibile ed innovativo. Una forma di partecipazione diffusa, da sempre cifra distintiva ed identificativa della Cisl. Dobbiamo guidare attraverso una governance partecipata il Pnrr, il sistema del credito e i lavoratori bancari saranno il player basilare, attraverso un percorso di centralità e valorizzazione delle lavoratrici e lavoratori del settore. Proseguendo con i dati – commentano Coppotelli e Scavuzzo – il Lazio è al di sotto della media nazionale per numero di sportelli: ogni 100.000 abitanti ce ne sono 30 e la media nazionale è di 36. Al 30 settembre 2023 ben 119 comuni laziali non hanno sportelli bancari e la Provincia più penalizzata è Rieti, tra le peggiori in Italia, a seguire Frosinone, Viterbo, Latina ed infine Roma. Nella serata di ieri abbiamo avuto dalla vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli l’accoglimento della nostra richiesta d’incontro per l’istituzione di un Osservatorio regionale sul credito, perché riteniamo che in un momento come questo dove ci saranno moltissimi finanziamenti pubblici, tra Pnrr e Giubileo, comprendere come si muove anche il credito privato e soprattutto come le banche decidono di abbandonare o investire nei territori è un problema molto sentito”.
“Abbiamo inoltre apprezzato il lavoro che molti istituti fanno nella nostra Regione, le banche popolari indubbiamente continuano ad investire per sopperire a queste carenze a cominciare da quanto il Vicepresidente di Assopopolari Vincenzo Formisano, sta realizzando partendo dal basso Lazio con la Popolare del Cassinate. Crediamo che questi esempi virtuosi vadano riconosciuti. Continueremo la nostra azione perché non sono solo le persone a subire le conseguenze dell’abbandono dei territori da parte delle banche ma, come più volte evidenziato, il problema è rilevante anche per molte piccole e medie imprese”, concludono.