Fremont (California), 30 gen. (askanews) – Un ulteriore passo verso i primi esseri umani cibernetici sembra essere stato fatto; Elon Musk, infatti, ha annunciato che la start-up Neuralink, da lui co-fondata, domenica 28 gennaio 2024 ha impiantato in un paziente umano, Telepathy, il suo primo microchip neuronale . Un’operazione, comunque, già effettuata in diverse occasioni anche da altre aziende e ricercatori.
“I primi risultati – ha scritto Elon Musk su X – mostrano un promettente rilevamento di picchi neuronali”.
L’azienda che ha sede a Fremont, in California, alla periferia di San Francisco, ha ricevuto il via libera dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense a maggio. Un impianto, dalle dimensioni di una moneta, era già stato inserito nel cervello di un macaco, che è riuscito a giocare al videogioco “Pong” senza controller o tastiera.
Se la sperimentazione darà i frutti sperati, potrebbero esserci importanti passai avanti nella lotta a malattie neurodegenerative come la SLA o l’Alzheimer. Nelle speranze di Musk potrebbe far tornare a camminare i disabili o restituire la vista ai ciechi.
“Consente il controllo del telefono o del computer e, attraverso essi, di quasi tutti i dispositivi, semplicemente con il pensiero – ha aggiunto lo stesso patron di Tesla – gli utenti iniziali saranno coloro che hanno perso l’uso degli arti. Immaginate se Stephen Hawking avesse potuto comunicare più velocemente di un dattilografo o di un banditore. È questo l’obiettivo”.
Fondata nel 2016, Neuralink non è, tuttavia, la prima azienda a installare un impianto cerebrale, noto anche come interfaccia cervello-macchina (BMI), su un essere umano. A settembre, l’azienda olandese Onward ha annunciato di aver testato l’accoppiamento di un impianto cerebrale con un altro che stimola il midollo spinale, con l’obiettivo di consentire a un paziente tetraplegico di riacquistare la mobilità. Nel 2019, i ricercatori dell’istituto Clinatec di Grenoble hanno presentato un impianto che, una volta applicato, consentirebbe a una persona tetraplegica di animare un esoscheletro e di muovere le braccia o spostarsi.
La notizia, tuttavia, è seducente ma lascia perplessa una parte della comunità scientifica che, pur non minimazzando la portata dell’impatto emotivo e scientifico dell’annuncio di Musk, resta in attesa di pubblicazioni accreditate per capire meglio se e come questo nuovo cyber-innesto possa aprire la strada a un futuro per ora solo immaginato dagli scrittori di fantascienza.