Napoli, 26 gen. (askanews) – Nel distretto della Corte di Appello di Napoli si è registrata, tra il primo luglio 2022 e il 30 giugno 2023, una contrazione delle pendenze finali rispetto alla scorsa annualità (nel complesso -10,38%). Un dato che consente di ridurre la durata dei processi e di diminuire il peso delle giacenze. E’ quanto emerso dall’anticipazione della relazione del presidente, facente funzione, della Corte di Appello di Napoli, Eugenio Forgillo alla vigilia della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario a Castel Capuano. Sono circa 130mila i processi penali pendenti dinanzi ai sette tribunali che ricadono nel distretto (Avellino, Benevento, Napoli, Napoli Nord, Nola, Santa Maria Capua Vetere e Torre Annunziata).
In calo anche le iscrizioni di nuovi procedimenti (con una flessione del 12,22%). Risultati che si sono raggiunti, secondo quanto emerge dalla relazione, nonostante la carenza di magistrati (in tutto il distretto ne sono in servizio 1.000 ma a giudizio di Forgillo ne servirebbero almeno 1.300) la ‘zavorra’ dell’arretrato si può cancellare ed è possibile centrare gli obiettivi del Pnrr.
Nel settore civile (comprensivo del lavoro, previdenza e volontaria giurisdizione) si registra una contrazione dei giudizi in 5 tribunali su sette (Avellino, Benevento, Napoli, Napoli Nord e Nola). Cresce il contenzioso a Santa Maria Capua Vetere e a Torre Annunziata. Complessivamente tra primo grado ed appello sono 159.220 le pendenze ancora da definire. Cala la pendenza nel settore lavoro (7.733). Sono, sommando dati civile e lavoro, 28.987 i procedimenti in appello.