Roma, 23 gen. (askanews) – “La bellezza di una città si misura in primo luogo dal benessere di chi la vive e ci lavora. Presenteremo un piano industriale specificando cosa intendiamo fare, con quali risorse, entro quali termini, partendo dall’affermazione di alcuni aspetti irrinunciabili. Iniziamo oggi un cammino che ci porterà a cambiare Pescara”. Così Carlo Costantini presenta la sua candidatura a sindaco di Pescara per il centrosinistra, in vista delle prossime elezioni amministrative, alla guida di una coalizione composta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Azione e dalla lista civica Radici in Comune.
La sua candidatura è stata ufficializzata nel corso di una conferenza stampa nella Sala consiliare del Comune. Ad affiancare Costantini c’erano Piero Giampietro, Marinella Sclocco, Mirko Frattarelli, Paolo Sola, Giovanni Di Iacovo, Francesco Pagnanelli, Stefania Catalano, Massimo Di Renzo, Marco Presutti e Simona Barba. Presenti in sala, tra gli altri, il candidato presidente della Regione Abruzzo per il centrosinistra, Luciano D’Amico, il deputato Luciano D’Alfonso e il deputato Giulio Sottanelli, segretario regionale di Azione.
“Vi anticipo che non saremo banali – afferma Costantini – Non ci limiteremo a presentare il solito elenco degli interventi da realizzare. Indicheremo in primo luogo come intendiamo cambiare Pescara e lo faremo fin dal primo giorno in una prospettiva sovracomunale e con un orizzonte temporale che andrà ben oltre i prossimi tre o otto anni. A differenza del passato, e nel passato ricomprendo l’attuale amministrazione, non adotteremo un solo atto senza tenere conto di quella che sarà la Pescara di domani. E Pescara di domani non sarà solo Pescara, Montesilvano e Spoltore. Sarà un volano di crescita e di sviluppo che coinvolgerà almeno 300mila persone e che diventerà un elemento di supporto alla crescita dell’intera regione”.
“Vogliamo praticare una nuova cultura di governo ed affermare il principio che il futuro di Pescara vale molto più di chi si trova periodicamente ad amministrarla – aggiunge il candidato sindaco – Quando nel 2011 ho presentato l’idea di Nuova Pescara non ho pensato alle elezioni, né a chi fosse il sindaco. Sapevo che il progetto per realizzarsi avrebbe richiesto almeno 15 anni di maturazione. I grandi cambiamenti, le grandi trasformazioni hanno bisogno di tempo per realizzarsi e, prima ancora, del coraggio di liberarsi dalle catene che imprigionano la discussione politica solo nel presente. Tra tre anni Pescara sarà la più grande istituzione comunale ad avere realizzato in Europa un processo radicale di trasformazione e di modernizzazione”.
“La nuova architettura istituzionale – dice ancora – dovrà essere riempita di contenuti, che sono anche gli asfalti, i pali della luce o due rotatorie, ma non solo questi. I contenuti nuovi sono quelli che guardano in primo luogo al benessere delle persone e del pianeta, all’ambiente, alle nuove tecnologie, alla mobilità, ai servizi e, più in generale, alla costruzione di un nuovo senso di appartenenza ad una comunità”.
Citando l’ospedale, il porto e l’aeroporto e rimandando alla stesura del programma per gli altri “aspetti irrinunciabili”, il candidato sindaco afferma che “entreremo a gamba tesa su tutti i processi decisionali, anche sovracomunali, combatteremo le inerzie e le inefficienze ed utilizzeremo tutti gli strumenti che l’ordinamento ci mette a disposizione per fare valere e difendere le ragioni dei cittadini e degli operatori economici pescaresi”.
“Interverremo anche per evitare che il dolore prodotto dai casi di viale Marconi, degli alberi tagliati, della scomparsa di parchi e giardini, del ‘ferro di cavallo’ che scompare per poi ricomparire solo un po’ abbellito, del costo spropositato delle mense, della strada parco possa ripetersi. Nulla che possa interessare la vita delle persone e delle imprese sarà più deciso senza assicurare la loro partecipazione. La partecipazione attiva di cittadini ed associazioni – conclude Carlo Costantini – diventerà parte integrante dei percorsi amministrativi che precedono la decisione del Comune”.