Bruxelles, 23 gen. (askanews) – “Uno dei buoni risultati della cooperazione e del sostegno alla lotta contro i trafficanti e alla prevenzione delle partenze pericolose” in attuazione del Memorandum d’intesa Ue-Tunisia “è che le partenze di migranti dalla Tunisia dall’inizio di ottobre si sono ridotte significativamente tra l’80 e il 90% rispetto alla fine dello scorso anno”. Lo ha detto la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson durante un dibattito nella commissione Libe (Libertà civili, Giustizia e Affari interni) del Parlamento europeo sul tema “Cooperazione Ue-Tunisia in materia di asilo e migrazione: aggiornamento sullo stato di avanzamento del Memorandum d’intesa”.
“La Tunisia – ha ricordato Johansson – è uno dei nostri partner chiave in Nord Africa, ed è un paese che ha vissuto molti cambiamenti, e che ha molte sfide davanti. Qual è la novità legata a questo Memorandum d’intesa rispetto ad altri? Ne abbiamo firmati più di una trentina con paesi terzi lo scorso anno, ma la novità qui è che la migrazione è integrata in questa impostazione globale nel Memorandum, con un partner chiave. Per me è il modo giusto di procedere: considerare che l’immigrazione è un fatto normale, non eccezionale, che deve essere affrontato insieme alle altre sfide quando lavoriamo con paesi partner”.
“La Commissione e la Tunisia – ha continuato la commissaria – sono ora impegnate nell’attuazione del Memorandum. La scorsa settimana è stata organizzata una missione in Tunisia da parte della Commissione, dove sono state esaminate le cinque parti previste dal Memorandum: contatti tra le persone, stabilità macroeconomica, economia e commercio, transizione verde ed energetica, e naturalmente migrazione. Io parlerò di migrazione perché fa parte del mio portafoglio”.
“Volevo ricordare – ha detto ancora Johansson – che solo alcuni anni fa la Tunisia era sostanzialmente un paese d’origine, e non di transito, dei movimenti migratori. Le cose sono molto cambiate da allora: vediamo che le partenze sono aumentate di più del 200% nel 2023 rispetto al 2022, e del 400% se raffrontiamo la situazione a quella del 2021. La Tunisia, insomma, è sempre più un paese di transito, ed è chiaro che il Paese non è attrezzato per affrontare questa situazione, che deve potenziare le sue capacità di gestire la migrazione. Questo è uno dei motivi per cui noi siamo qui, per sostenerli nel potenziamento di queste capacità”.
La Tunisia, insomma, ha proseguito la commissaria, “è soggetta a forti pressioni migratorie e si trova inoltre in una situazione economica molto difficile. Noi lavoriamo con l’Unhcr (l’Alto commissariato Onu per i rifugiati, ndr) e con l’Oim (l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, ndr) per creare un sistema migratorio migliore. Entrambe le organizzazioni hanno rafforzato notevolmente la loro presenza in Tunisia, e allacciato una collaborazione più stretta con le autorità tunisine”. Questo mentre “la situazione per i migranti in certe aree, specialmente áattorno a Sfax, è molto difficile: ci sono concentrazioni di migranti senza condizioni di alloggio adeguate, e ci sono anche situazioni di violenze che si verificano in quelle aree”.
“Quindi sull’immigrazione possiamo dire che Unhcr e Oim hanno rafforzato la propria attività”, e ad esempio “è previsto un aiuto e protezione sanitaria per 7.000 persone nel prossimo mese” da parte dell’Oim.
“Abbiamo anche affrontato – ha ricordato ancora Johansson – il problema della tratta dei migranti, insieme alla polizia tunisina, che sta stroncando le reti, le organizzazioni dei trafficanti, e lo sta facendo in modo nuovo. In effetti, ora molti trafficanti e scafisti vengono arrestati. E abbiamo allacciato una collaborazione con la Tunisia tramite l’Oim per i rimpatri volontari di migranti provenienti da altri paesi africani, e anche questi ritorni volontari sono aumentati notevolmente. La Tunisia ha manifestato un certo interesse per stabilire un meccanismo nazionale di rimpatrio, e noi siamo lieti di poterli aiutare”. Inoltre, “è stato creato un Partenariato dei talenti con la Tunisia, che sta procedendo piuttosto bene finora. Si terrà una nuova tavola rotonda” di questo partenariato “entro il primo trimestre di quest’anno”.
“Una delle cose più importanti è salvare le vite dei migranti in mare. L’anno scorso più di 3.000 persone hanno perso la vita soltanto nel Mediterraneo. Ecco perché – ha sottolineato la commissaria – è estremamente importante prevenire, impedire queste pericolose partenze. E uno dei buoni risultati della cooperazione, e del sostegno alla lotta contro i trafficanti e alla prevenzione delle partenze pericolose è che le partenze dalla Tunisia dall’inizio di ottobre si sono ridotte significativamente tra l’80 e il 90% rispetto alla fine dello scorso anno”, ha concluso Johansson.